Vertice Asem: disgelo e dialogo
2 min readIeri la lunga giornata dedicata all’Ucraina a margine del vertice Asem di Milano non è riuscita a sciogliere tutti i nodi. Due obiettivi, però, sono stati raggiunti: far incontrare Vladimir Putin e Petro Poroshenko e confrontare i leader di Mosca e Bruxelles.
Il dialogo che si era interrotto dopo l’accordo di Minsk del 5 settembre è, dunque, ripartito. I toni sono rimasti rigidi. Il gelo tra i due stati è stato palpabile.
Dalle chiusure totali della mattina, dove il portavoce di Putin parlava di incomprensioni e forti divergenze, all’incontro faccia a faccia con Poroshenko, qualche spiraglio, per l’Ucraina, si è aperto.
Durante la giornata i leader si sono divisi i compiti per affrontare e approfondire i diversi dossier. Volutamente, nessuno ha mai pronunciato la parola “sanzioni” per evitare di far saltare subito un tavolo troppo importante per farlo sfumare nelle recriminazioni politiche.
“Sono stati fatti dei passi avanti. La Russia va di nuovo coinvolta nelle grandi questioni internazionali”.
Questo il commento di Matteo Renzi dopo la riunione partita all’alba.
Nel pomeriggio poi l’atteso faccia a faccia tra Putin e Poroshenko al termine del quale il presidente ucraino ha annunciato un accordo raggiunto su tre punti:
– L’attuazione dell’accordo di Minsk
– le elezioni a Donetsk “sulla base della legge ucraina”
– I parametri principali del contratto sul gas (aggiungendo però che non era stato raggiunto alcun accordo “concreto” sulle forniture di gas).
Sulla spinosa questione energetica, dunque, il dialogo è ripartito e forse si potrebbe giungere ad un accordo entro il Consiglio europeo della prossima settimana, forse già al meeting in calendario a Bruxelles martedì prossimo.