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Via libera del Cdm al ddl sulla violenza contro le donne

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Dal Consiglio dei ministri è arrivato il via libera al disegno di legge con le norme per il contrasto alla violenza sulle donne e contro la violenza domestica. Tra le misure del disegno di legge: applicazione del braccialetto elettronico automatica; una distanza minima di 500 metri in caso di divieto ad avvicinarsi alla vittima; 30 giorni di tempo, sia per le richieste di misure cautelari dei Pm sia per la loro applicazione da parte dei Gip. E ancora: un pool di magistrati dedicato alla materia e processi più veloci.

In giornata il ministro della Giustizia Carlo Nordio, rispondendo al question time, aveva anticipato che sarebbero stati introdotti “interventi estremamente severi”. Poi, dopo il Cdm, ha affermato: “Per quanto elevate e irrogate rapidamente, le pene non costituiscono mai una deterrenza assoluta, soprattutto in questo tipo di reati. Solo con un’operazione culturale possiamo iniziare a ridurre se non eliminare reati odiosi: deve iniziare nelle scuole e proseguire dappertutto, anche nelle carceri”.

Dal canto suo la ministra per la Famiglia e le pari opportunità Eugenia Roccella ha spiegato che è centrale anche “la formazione, un percorso lungo ma necessario, perché le competenze che si devono sviluppare per affrontare in modo adeguato una cosa così specifica come la violenza contro le donne ha bisogno di formazione”. “Abbiamo stabilito che il magistrato debba essere abbastanza specializzato, che questo tipo di processi siano affidati sempre agli stessi magistrati in modo che Sviluppino le competenze con una formazione sul campo”

Poi, al termine del Cdm, Roccella ha aggiunto: “Questo provvedimento avviene in giorni in cui accaduti femminicidi che hanno colpito, commosso e sconvolto l’opinione pubblica, ma il provvedimento era in cantiere già da tempo. Con i ministri Nordio e Piantedosi avevamo ritenuto necessario, nonostante abbiamo una buona legislazione contro la violenza sulle donne, intervenire su alcune smagliature”.

Nel provvedimento. Si conferma l’intensificazione dell’uso del braccialetto elettronico per coloro che si trovano agli arresti domiciliari. Attualmente l’applicazione della misura è a discrezione del giudice, previo il consenso dell’indagato. Con la nuova normativa per i reati legati alla violenza di genere l’applicazione diventerebbe automatica, sempre con il consenso, a meno che il giudice non lo ritenga necessario.

Previsto anche un ampliamento dei reati per quanto riguarda l’applicazione dell’ ammonimento, definito dalla ministra alle Pari Opportunità Eugenia Roccella “il cartellino giallo dell’uomo violento”. Viene inoltre introdotta la misura della sorveglianza speciale, oltre che per stalking e maltrattamenti, anche per tentato omicidio, revenge porn, e per la deformazione permanente dell’aspetto, vale a dire le aggressioni con l’acido.

Per quanto riguarda l’aumento delle pene per i recidivi, in caso di violenza, lesioni personali, violenza privata, minacce, atti persecutori, revenge porn, violenza sessuale, violazione di domicilio e danneggiamento, “le pene sono aumentate se il fatto è commesso, nell’ambito di violenza domestica, da soggetto ammonito”. Questo “anche se la persona offesa è diversa da quella per la cui tutela è già stato adottato l’ammonimento”.

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