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Vitalizi: graziati e puniti

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Le nuove regole sui vitalizi dividono in due la schiera degli ex parlamentari.

Nonostante sia stato condannato per la maxitangente Enimont, le nuove normative non tolgono a Pomicino i suoi 5.231 euro al mese: a salvarlo è il fatto di aver scontato un anno e otto mesi. Continuerà ad incassare i suoi 5691 euro al mese Arnaldo Forlani nonostante l’ex segretario Dc sia stato condannato a due anni e quattro mesi per finanziamento illecito dei partiti ancora nell’inchiesta Enimont: il reato non rientra infatti tra quelli che prevedono la revoca della pensione. Assegno intatto anche per Gianni De Michelis (5.174 euro mensili), Renato Farina, ex deputato Pdl condannato a sei mesi per favoreggiamento nel sequestro di Abu Omar, per Giorgio La Malfa (5.759 euro), per il parlamentare di Alleanza nazionale Domenico Nania (5900 euro mensili) e per l’ex ministro della Giustizia Claudio Martelli ( 4684 euro al mese). Infine, c’è il caso dell’ex sindaco di Milano, e cognato di Bettino Craxi, Paolo Pillitteri (2906 euro al mese): per lui la condanna fu a quattro anni e sei mesi per ricettazione e finanziamento illecito ai partiti. Pillitteri è stato riabilitato e quindi continuerà a percepire quei soldi.

Niente più assegno invece a Giuseppe Ciarrapico, ex senatore Pdl: la sua condanna a tre anni per il crac della Casina Valadier lo obbliga a rinunciare ai suoi 1.500 euro mensili. Perde il privilegio Cesare Previti (3.979 euro) per corruzione in atti giudiziari, come anche Marcello Dell’Utri (4.424), detenuto a Parma per concorso esterno in associazione mafiosa. La condanna per frode fiscale a 4 anni avrà l’effetto di togliere la pensione a Silvio Berlusconi, che dovrà rinunciare a 8.000 euro.

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