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World Economic Forum di Davos: Greta contro lo scarso impegno per ridurre l’inquinamento

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Via alla nuova edizione del World Economic Forum di Davos, che inizia oggi, tra le preoccupazioni sul rischio contagio del coronavirus, nuovi downgrade sull’economia globale firmati FMI o sulle singole economie, le crescenti tensioni geopolitiche, l’aumento delle disuguaglianze e i cambiameti climatici.

Il Fondo Monetario Internazionale, nel suo aggiornamento al World Economic Outlook, ha tagliato le stime sulla crescita economica globale del 2020 dal +3,4% precedentemente previsto al +3,3%. Si tratta comunque di un outlook che certifica il miglioramento rispetto all’anno scorso, quando l’economia, è cresciuta del 2,9%.

Sullo sfondo di questa crescita segnali positivi che indicano che il commercio e il settore manifatturiero globale recupereranno terreno. Inoltre anche notizie favorevoli, seppur ad intermittenza sulle trattative commerciali Usa-Cina, oltre all’ansia diminuita sul caos Brexit, hanno contribuito al sentiment più favorevole presente sui mercati.

Detto questo, l’Fmi non intravede ancora ragioni sufficienti per brindare ad una nuova fase rosea per l’economia mondiale, visto che ha deciso di rivedere al ribasso anche l’outlook di crescita per il 2021 di -0,2 punti percentuali, al 3,4%, rispetto alle stime precedenti.

E come detto anche il tema ambientale ha grande rilievo in questo Forum e questa mattina a parlare è stata Greta Thunberg che ha puntato il dito contro l’inerzia nella lotta al cambiamento climatico. “Da un certo punto di vista è successo molto, qualcosa che nessuno poteva prevedere: si è diffusa una maggiore consapevolezza a livello globale” sull’ambiente e sul cambiamento climatico. “Nulla però è stato fatto dal punto di vista delle emissioni, siamo ancora indietro dal punto di vista delle emissioni di Co2”, ha sottolineato l’attivista, spiegando che “siamo solo all’inizio” e auspicando che “si inizi ad ascoltare la scienza e trattare questa crisi per quella che è, perché questa è una vera e propria crisi”.

Nel panel sul clima, insieme a Greta, altri giovanissimi attivisti: la ‘guerriera dell’acqua’, la tredicenne canadese Autumn Peltier, l’attivista dello Zambia Natasha Mwansa, 18 anni, Salvator Gomez Colon, il ragazzo che a soli 15 anni ha costituito da solo un fondo per ricostruire Porto Rico dopo l’uragano.
Nel suo Global Risk Report, il Forum economico mondale ha indicato proprio il clima come principale rischio finanziario per i mercati globali, più ancora delle tensioni commerciali. Il cambiamento climatico e la necessità di una economia in rotta verso la sostenibilità sono dunque tra i temi al centro del dibattito.

A Davos è arrivato anche il messaggio del Papa: “Porre la persona umana, piuttosto che la semplice ricerca di potere o profitto, al centro delle politiche pubbliche. Questo dovere spetta ai settori economici e ai governi allo stesso modo, ed è indispensabile nella ricerca di soluzioni eque per le sfide che abbiamo davanti”. Quindi “occorre andare oltre gli approcci tecnologici o economici a breve termine e tenere pienamente conto della dimensione etica nella ricerca di soluzioni ai problemi di oggi o proponendo iniziative per il futuro”.

Nel suo intervento il presidente americano Donald Trump elogia invece la sua politica che ha fatto ripartire il Paese: “due anni fa qui avevo preannunciato un grande ritorno dell’America. Oggi sono orgoglioso di dire che l’America sta vincendo di nuovo, come mai prima”.
“In America – continua Trump – a causa dell’amministrazione precedente 3mila posti erano spariti e 5milioni le persone che avevano lasciato la forza lavoro. Milioni di persone della classe media si sentivano deluse e abbandonate perdendo fede nel sistema. L’outlook era negativo e l’economia mondiale in recessione. Il pessimismo si era imposessato di leader e imprenditori, ma io ero fiducioso nel futuro dell’America e abbiamo fatto le cose giuste. Abbiamo messo in moto un circolo di investimenti, dato sgravi fiscali e aggiustato accordi commerciali. Abbiamo raggiunto l’ indipendenza energetica e siamo tornati a crescere. Ora ci sono 7milioni di posti di lavoro in più. Oltre il triplo di quello che ci aspettavamo”.

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