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Zhang: “Le mia parole non abbastanza forti. La salute delle persone prima di tutto”

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Zhang Jr finito sotto inchiesta per le parole contro il presidente di Lega Serie A Paolo Dal Pino, è tornato sull’argomento senza fare un passo indietro.

Zhang Jr, finito sotto inchiesta per le parole contro il presidente di Lega Serie A Paolo Dal Pino (definito tra le altre cose “pagliaccio”), è tornato sull’argomento, senza fare passi indietro, anzi rincarando la dose. É quanto riportato da Sportmediaset nella giornata di oggi, particolare dopo il decreto sicurezza sanitaria emanato dal governo.

ZHANG INSISTE- Le mie parole sono state leggere e non abbastanza forti“. Così ha dichiarato al Financial Times il presidente dell’Inter, la salute pubblica deve essere messa al primo posto, come Inter dobbiamo dare l’esempio”-ha aggiunto alla BBC.

SULLA GARA CON LA JUVE-Le parole non sono mai troppe quando di mezzo c’è la tutela della salute pubblica. Quando ci è stato proposto di posticipare la partita di un solo giorno, da un punto di vista morale ho ritenuto che fosse completamente sbagliato. Chiunque ha potuto vedere come le procedure di contenimento del virus messe in atto in Cina siano state di successo. Ritengo che la sicurezza e la tutela della sanità pubblica siano la cosa più importante”.

NESSUN COMPROMESSO- “Non ci possono essere compromessi in questo senso e le nuove misure adottate dal governo italiano vanno in questa direzione. Dobbiamo sempre trasmettere un messaggio positivo e assumerci le nostre responsabilità davanti alla gente, perché l’impatto delle nostre decisioni è globale. Non fa parte della mia educazione trascurare queste conseguenze. E il governo italiano ha preso la decisione giusta, per la tutela della salute pubblica. Ci saranno dei contraccolpi economici, ma in questo momento non rappresentano una priorità, e non possono condizionare il processo decisionale. Quando la situazione ritornerà alla normalità, anche i consumi cresceranno”.

UNA GRANDE RESPONSABILITÀ- “Come Inter, quindi come club di calcio con milioni di tifosi al mondo, abbiamo la responsabilità e il dovere di dare l’esempio, applicando tutte le misure precauzionali in maniera corretta. Giocare a porte chiuse è la cosa giusta da fare, è la scelta corretta affinché la gente non corra rischi. Giocare un match senza tifosi è difficile sotto molti punti di vista e non piace a nessuno, ma è necessario andare avanti con il calendario e con tutte le attività, privilegiando la salute pubblica sopra ogni cosa. Al momento è l’unica opzione percorribile”.

SALUTE MAI A REPENTAGLIO- “Come presidente di una squadra di calcio e come manager di una organizzazione coinvolta in questi eventi, non potevo accettare una proposta che avrebbe messo a repentaglio la salute delle persone. Non è importante di che partita si trattasse, non è importante che si rimandasse di 24 o 48 ore: sapevamo che la situazione non si sarebbe risolta in un lasso di tempo così breve. Ho fatto ciò che era giusto fare dal punto di vista morale, anche se dire no è complicato. Abbiamo fatto la scelta giusta e ora tutti se ne stanno accorgendo”.

SULLE PROLE A DAL PINO- “Molte persone pensano che le mie parole siano state forti, ma io penso che siano state leggere. Sicuramente non abbastanza forti”.

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