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Claudia Gerini, voglio essere un’icona ironica

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Bella, solare e frizzante, così si presenta Claudia Gerini. Ancora un po’ provata per il viaggio affrontato, ma questo non le vieta di essere divertente e autoironica. Si perché da subito lei ci tiene a ribadire che l’ironia nella vita è tutto, e non tutti però riescono ad esserlo. Due occhi smeraldo che ti incatenano, un sorriso perfetto e una verve fuori dal comune, questa è Claudia Gerini, e se pensavate che fosse una persona snob e altezzosa, beh dovete proprio ricredervi. Lo stereotipo della diva non le si addice. Mamma a tempo pieno, ma anche compagna di Federico Zampaglione, frontman dei Tiromancino. Claudia è un fiume in piena, non si risparmia su nessun argomento. Parla dei primi passi mossi nel mondo dello spettacolo, di quando è stata una delle vallette di Sanremo, e ancora di attualità del problema dell’immigrazione qui in Italia, sulle forme di xenofobia e sull’integrazione. ma gli occhi di Claudia si illuminano soprattutto quando si parla di Carlo Verdone, pigmalione e “compagno cinematografico” da  una vita.

Qual era il sogno che avevi da bambina?

<< Ho sempre avuto, fin da bambina, una grande esigenza di esprimermi, e la voglia di voler far parte del mondo dell’Entertainment. Ho iniziato inviando la classica foto al giornalino “Cioè” per partecipare al concorso che si chiamava “Miss Teenager”. Da lì mi hanno selezionata è ho fatto diverse selezioni. Successivamente mi sono iscritta in un’agenzia pubblicitaria di casting, ovviamente non sempre andava bene, molte volte sono anche stata scartata. La cosa curiosa è che oggi sono le mie figlie che mi chiedono di comprare questo giornalino >>

Che studentesse era Claudia?

<< Incline allo studio, ho frequentato il liceo e successivamente mi sono iscritta alla facoltà di Sociologia. Sono riuscita a dare una decina di esami, anche se ho deciso di mollare dopo il grande successo di “Viaggi di Nozze”, dopo quel film si può dire che sia esplosa anche la mia carriera e non sono più riuscita a trovare la giusta concentrazione da rivolgere allo studio perché impegnata su diversi set cinematografici >>

Parliamo proprio del film che ti ha consacrata qui in Italia, Viaggi di Nozze. Com’è andato l’incontro con Carlo Verdone?

<< Sono sempre stata una “verdoniana” malata, fin da piccola vedevo tutti i suoi film e seguivo in maniera silente la sua carriera. Fino a quando non mi venne a vedere in teatro, io all’epoca ero impegnata con uno spettacolo, e da lì  mi ha fatto un provino che per fortuna andò bene. La cosa curiosa è che noi mentre giravamo il film non ci rendevamo proprio conto dell’enorme successo che avrebbe avuto la pellicola una volta uscito nelle sale. L’esperienza di lavorare con Carlo la consiglio a tutti, perché penso che sia uno degli attori e dei registi italiani più bravi, generosi e sensibili >>

Se ti chiedessero di rivedere un film che hai girato quale sceglieresti?

<< Posso dire che solo un paio di film mi sono rimasti nel cuore, non tantissimi quindi a fronte dei 42 che ho girato. “Iris Blond” mi è subito piaciuto perché ho potuto mettere in campo anche un’altra mia grande passione che è quella del canto. Un altro film molto importante, che ho avuto l’onore di poter girare, è stato “Non ti muovere” di Sergio Castellitto. Quel film credo che abbia segnato il mio passaggio all’età adulta. E poi c’è “La Sconosciuta” di Giuseppe Tornatore, un film molto difficile da girare poiché il regista mi chiedeva di rimanere immobile con i muscoli del volto. Ecco c’era questa fissità perché il personaggio che interpretavo aveva tutto un suo mondo, molto intimo, e questo per me era molto difficile dal momento che io sono una persona molto espressiva >>

Sei sempre stata molto camaleontica nella vita pubblica così come in quella privata. Ma qual è l’aggettivo che oggi ti si addice di più?

<< Sono sempre stata dell’idea che la donna non sia soltanto l’involucro che si vede all’esterno, ma che sia formata da mille sfaccettature interne. Attraverso i miei film ho potuto far vedere molti lati di me, alcuni dei quali anche io non pensavo potessero esserci. Forse il complimento più bello che mi sia stato mosso è quello di essere ironica. Penso che in questo mondo l’ironia sia il motore che muove anche le relazioni sociali. Nel cinema è difficile essere comici e ancora di più essere ironici. C’è bisogno del giusto tempo e della giusta percezione. Quella stessa battuta detta anche tre secondi dopo ne perde di efficacia. Essere considerata un’icona ironica, oggi, vale più di mille complimenti >>

 Hai dimostrato di essere una donna molto versatile, nella vita di tutti i giorni, dal look alle scelte personali, ma anche sui vari set cinematografici. Non hai detto di no neanche di fronte a scene di nudo. Oggi come consideri il culto della donna da un lato osannata per la sua femminilità e dall’altro, invece, vittima di tante violenze?

<< Parto dalla considerazione che la bellezza e il culto siano due cose molto diverse. Per noi attori il corpo è uno strumento, un mezzo per esprimerci e per raccontarci. Oggi il corpo della donna viene considerato come un oggetto per sponsorizzare e pubblicizzare qualsiasi cosa. Poi c’è il fattore religioso. Credo che qualsiasi forma di violenza fatta su una donna o su un bambino debba essere condannata. Oggi le donne, nonostante tutto quello che sta accadendo, penso che abbiano una forza in più. Dobbiamo continuare a stare in casa ed accudire la famiglia, ma contemporaneamente essere nell’amministrazione di aziende. Un rinnovo sociale e non solo culturale, oggi, è quello che manca ed inevitabilmente che serve>>

La coppia Claudia Gerini Carlo Verdone viene spesso paragonata a quella Monica Vitti Alberto Sordi. Tu cosa ne pensi?

<< É sempre un grande onore quando vengo paragonata alla grande Monica Vitti. Carlo Verdone, con cui ho realizzato tre film ed è stato per me un vero e proprio pigmalione. La chimica con il partner non è scontata, ma tra noi si è subito instaurato un ottimo feeling. Insomma, sin da giovanissima sapevo dove volevo andare: non mi aspettavo di fare quel che sto facendo, ma lo volevo con tutta la mia determinazione, con tutta me stessa >>

Marina Illiano

m.illiano@art-news.it

@marinailliano

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