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A Number di Caryl Churchill al Festival Trend di Roma

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Il rapporto tra padre e figli, un rapporto ancestrale che sa di mito, fanno a sfondo ad A Number di Caryl Churchill, nella traduzione italiana di Monica Capuani, regia Luca Mazzone, con Giuseppe Pestillo e Massimo Rig, produzione del Teatro Libero di Palermo che debutta venerdì 5 novembre, con repliche sino a domenica 7, alle 21 al Teatro Belli di Piazza Sant’Apollonia in Roma, per il festival Trend – nuove frontiere della scena britannica, diretto da Rodolfo Di Giammarco.

Considerata tra le più grandi autrici contemporanee, la britannica Caryl Churchill nel testo A Number affronta il tema dell’eugenetica mettendo al centro una riflessione sul limite dell’uomo. Un’indagine che oltrepassa limiti temporali e spaziali: il rapporto tra padre e figlio nella sua dimensione più precipua del mito, quello fatto di legami ancestrali, non detti ontologici che sottendono, nella relazione stessa, l’elemento dell’unicità e della natura, in una contrapposizione al nutrimento e al contesto, qui alla scienza.

Natura e Scienza divengono, dunque, poli di una nuova contrapposizione che vede Salter, un padre, e Bernard, un figlio, giocare una danza tra la vita e la morte, tra l’amore e l’odio, tra la natura, appunto, e la scienza. Il figlio diventa testimone di un fallimento, quello del padre, cui si vuole porre rimedio dando un’altra chance, un’altra mano in un gioco dove si ricomincia, perché si può replicare, forse all’infinito.

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