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Via libera al Dl bollette e a quello sullo stretto di Messina

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Il dl bollette è legge. L’aula del Senato ha approvato il decreto legge votando la fiducia al governo con 99 voti favorevoli, 54 contrari e 2 astensioni. Gli interventi complessivi ammontano a circa 4,8 miliardi: 3,57 serviranno a fronteggiare il caro energia nel secondo semestre dell’anno.

Palazzo Madama ha quindi confermato il testo modificato dalla Camera che introduce misure a sostegno delle famiglie e delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas e anche interventi in materia di salute e adempimenti fiscali. Sul piatto anche 1,085 miliardi per il contributo statale sul payback per lo sforamento della spesa sanitaria e 170 milioni per i maggiori costi previsti per i potenziamenti dei pronto soccorso e dei servizi di emergenza anche utilizzando i cosiddetti ‘gettonisti’. Le misure di accesso alla tregua fiscale inoltre, comportano costi valutati in circa 15 milioni.
Il decreto introduce il bonus sociale per l’elettricità e il gas anche per il secondo semestre del 2023, riconosciuto ai nuclei economicamente svantaggiati e ai cittadini in gravi condizioni di salute. Le agevolazioni sono rideterminate dall’Arera tenendo conto dell’effettivo utilizzo della misura nell’anno 2022. Il settore del gas potrà continuare a usufruire dell’Iva al 5% anziché al 10%. Uno sconto che si estende anche al teleriscaldamento. Sempre per il gas, nel periodo aprile-maggio-giugno è prorogato l’azzeramento degli oneri di sistema. Per i clienti domestici che non rientrano nel bonus sociale, a decorrere dal primo ottobre e fino al 31 dicembre 2023 è riconosciuto un contributo mensile, erogato in quota fissa e differenziato per zone climatiche, qualora il prezzo del gas superi specifiche soglie.

Via libera oggi anche alla conversione in legge del decreto sul ponte sullo Stretto di Messina approvato dal Senato con 103 voti favorevoli, 49 contrari e tre astenuti. L’ultimo passaggio del decreto ha visto sulle barricate le opposizioni, con Verdi e Sinistra che ha sollevato una questione pregiudiziale di costituzionalità, poi respinta. Il provvedimento, che era stato approvato alla Camera lo scorso 16 maggio, definisce, tra l’altro, l’assetto della società Stretto di Messina Spa e riavvia le attività di programmazione e progettazione.

Il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha dichiarato: “E’ una decisione storica, definitiva, attesa da più di 50 anni”. Salvini, in conferenza stampa ha ribadito che sarà un’opera green e che darà 100.000 posti di lavoro. “Non è il ponte di Messina, è il ponte degli italiani. Nel Def la cifra per il Ponte è intorno ai 14 miliardi, ovviamente – ha sottolineato il ministro – sono in corso gli studi aggiornati da parte di società”.

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