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Russiagate, Trump attacca Fbi e dipartimento di Giustizia: “Indagini politicizzate”

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Donald Trump torna ad attaccare i vertici dell’Fbi e del dipartimento della Giustizia: il presidente degli Stati Uniti li accusa di aver politicizzato le indagini sulle interferenze russe nelle elezioni presidenziali americane. Nella sua invettiva su Twitter l’inquilino della Casa Bianca ha dato il via a un vero e proprio scontro istituzionale e, definendo la situazione impensabile soltanto fino a pochissimo tempo fa, ha autorizzato la desecretazione di un memorandum relativo a presunti abusi dell’Fbi. Donald Trump in sostanza ha ritwittato il post dell’attivista conservatore Tom Fitton secondo il quale Hillary Clinton e il partito democratico tentarono di nascondere il fatto che avevano dato soldi a Gps Fusione (una società di intelligence, ndr) per creare un dossier che fu usato dai loro alleati nell’amministrazione Obama al fine di convincere in modo ingannevole una corte a spiare il Trump team. Ovviamente, il riferimento è al controverso dossier sui presunti rapporti fra Trump e i russi, stilato dall’ex spia britannica Christoper Steele, pagato dai dem e usato dall’Fbi, secondo i repubblicani, per intercettare un membro del comitato elettorale del tycoon.

Il “dossier Nunes” desecretato. Nel suo annuncio Trump è stato chiaro e deciso: “Molte persone dovrebbero vergognarsi. Ho mandato il dossier Nunes al Congresso”. In tal modo il presidente americano ha fatto sapere di aver deciso di togliere il segreto sul rapporto stilato dal presidente della commissione Intelligence della Camera, Devin Nunes, che nelle intenzioni del partito repubblicano dovrebbe dimostrare che l’Fbi e il dipartimento di Giustizia hanno abusato della loro autorità nell’inchiesta sulle interferenze russe nelle ultime elezioni e sulle possibili collusioni tra il Cremlino e lo staff di Trump. Per il presidente statunitense e i repubblicani, insomma, si tratterebbe di un’inchiesta viziata sin dal principio da un pregiudizio contro il capo della Casa Bianca e il partito di maggioranza. Dopo il via libera del presidente, la Commissione intelligence della Camera ha diffuso il memo segreto, che è stato immediatamente pubblicato dai media Usa. Per i dem della commissione intelligence della Camera (che avevano votato contro la diffusione del memo) si tratta però di uno sforzo vergognoso per screditare l’Fbi, il dipartimento di Giustizia e il procuratore speciale Robert Mueller, e per minare l’inchiesta.

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