ART News

Agenzia Stampa per emittenti radiofoniche

Chernobyl: 38 anni fa l’esplosione della centrale atomica. Oggi la ‘Giornata del ricordo’, istituita nel 2016

2 min read

Si celebra oggi la ‘Giornata in ricordo del disastro di Chernobyl’: 38 anni fa il più grave incidente atomico della storia. Un’esplosione alla centrale nucleare ucraina, diffuse la nube radioattiva che causò circa 4mila vittime secondo le stime dall’Onu, molte di più secondo altre fonti e 350mila sfollati dalla regione circostante. Gran parte della popolazione colpita rimase nelle zone contaminate, anche a causa delle difficili condizioni economiche, con conseguenze disastrose per la salute e a carico di ambiente, ecosistemi, flora e fauna.

La quantità di radiazioni rilasciate secondo Legambiente: “fu almeno 100 volte in più rispetto a quella delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki”. “Il fall-out nucleare interessò l’Ucraina, la Russia e per il 70% la Bielorussia, Paese più colpito”. “Oltre all’abbassamento delle difese immunitarie e all’aumento di numerose patologie legate a una dieta fortemente contaminata da radionuclidi, è stato registrato un fortissimo incremento di casi di tumore alla tiroide che ha colpito soprattutto i più piccoli a causa dello iodio radioattivo fuoriuscito dalla centrale nella prima fase del disastro. A questo si sono aggiunte una serie di gravi patologie di natura psicologica legate alla cosiddetta “sindrome di Chernobyl”. In molte spiega ancora Legambiente, hanno presentato sintomi connessi alla consapevolezza di vivere in un territorio fortemente contaminato e senza futuro per sé e per la propria famiglia.

Per questo il 26 aprile di ogni anno si celebra la ‘Giornata internazionale della Memoria del Disastro di Cernobyl’ in commemorazione del disastro del 1986, dopo la decisione presa l’8 dicembre 2016 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Oggi Chernobyl è abitata, ci vivono circa 500 persone e l’età media è molto elevata. Si vive solo in alcune zone ed è vietato l’accesso ad aree altamente contaminate. Prima della guerra molti degli abitanti dell’area, facevano le guide per i turisti in visita nella zona.

Autore