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Con i vaccini meno possibilità di entrare in terapia intensiva. Lo dice l’ISS

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I vaccini funzionano e lo dimostrano i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, secondo cui il tasso di positività per le persone ricoverate in terapia intensiva è 31,3 ogni 100 mila per i non vaccinati, mentre scende a 0,8 ogni 100 mila per le persone che hanno ricevuto anche la dose booster. In pratica, la possibilità di finire in rianimazione per chi non si vaccina è 39,1 volte maggiore rispetto a chi ha la terza dose.

Non solo: il tasso dei decessi per le persone non vaccinate è pari a 52,9 ogni centomila, mentre quello dei vaccinati con ciclo completo e dose booster è 1.6. L’indice di rischio rispetto ai due valori di riferimento, nel calcolo dei decessi, è 33,1.

L’ISS spiega anche che tra i 90 e 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, c’è una diminuzione dell’efficacia nel prevenire le diagnosi in corrispondenza di tutte le fasce di età: 53,2%, che scende al 34,7% oltre i 120 giorni. L’efficacia, però, risale nei soggetti vaccinati con la dose aggiuntiva/booster a livelli simili rispetto a quelli osservati nei soggetti che hanno completato il ciclo entro 90 giorni: 66,7% rispetto al 66,1%. Nel caso di malattia severa, l’efficacia fra vaccinati con ciclo completo da oltre 90 giorni, tra i 91 e 120 e oltre i 120 giorni si mantiene elevata, rispettivamente pari rispettivamente a 94,9%, 93,1% e 88,6%. Come nel caso delle diagnosi, l’efficacia risale sopra il 97% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster a un livello

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