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Rassegna: F1, paura e tensione prima della gara. Italia, ora la Turchia poi la decisione. Ibra, il ritiro dal suo punto di vista

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Rassegna stampa di sabato 26 marzo, Formula 1, ore di tensione e ansia a Jeddah, teatro della seconda tappa del mondiale. Come riporta Sportmediaset, pochi minuti prima dell’inizio della prima sessione di libere si è alzata una colonna di fumo, a 20 chilometri dalla pista. Secondo quanto segnalato da alcuni giornalisti presenti in Arabia, si sarebbe trattato di un nuovo attacco del gruppo Houthi dello Yemen a uno stabilimento petrolifero della Aramco. Si tratterebbe dunque dell’ennesimo attacco missilistico contro le strutture della compagnia nazionale saudita di idrocarburi attaccata già il 20 marzo, dagli stessi miliziani, ipotizzando addirittura la possibilità di non far correre il Gran Premio.

LE PROVE- Intanto la pista, le prove iniziano con un quarto d’ora in anticipo per la riunione sull’attacco terroristico alla raffineria sopra citato, il miglior tempo finale è quello di Charles Leclerc che fa il bis dell’exploit del primo turno ma conclude il suo lavoro in anticipo, dopo aver danneggiato la sospensione anteriore sinistra contro un muretto a bordo pista. Max Verstappen è secondo a 140 millesimi da Leclerc, Sainz è terzo a 246 millesimi davanti a Perez (+0.286). Cresce la Mercedes: quinto tempo per Hamilton (+0.439), sesto Russell (+0.590).

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COSA SUCCEDE A MANCINI- Roberto Mancini potrebbe dimettersi a breve ma il presidente della Figc Gabriele Gravina starebbe cercando in tutti i modi di fargli cambiare idea, c’è ancora la gara con la Turchia in programma martedì, poi si vedrà. Per quanto riguarda i sostituti: Fabio Cannavaro con Marcello Lippi come direttore tecnico. Nei mesi scorsi sono stati sondati anche Andrea Pirlo e Claudio Ranieri nell’eventualità di un fallimento nei playoff – poi avvenuto – e Stefano Pioli, che ha un contratto con il Milan fino a giugno 2023, per il post Qatar 2022.

Ibrahimovic, le sue parole in merito all’argomento ritiro

LE SUE PAROLE- “Non faccio programmi, quello che sarà dev’essere ancora scritto. Non voglio ritirarmi pensando che avrei potuto continuare, me ne pentirei. La verità è che giocherò finché non vedrò qualcuno più bravo di me… quindi gioco ancora”.

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