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Razzo cinese in caduta libera sulla Terra entro il 30 luglio: timori anche in Italia

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Ancora un razzo cinese in caduta libera sulla Terra. Lo schianto di una parte del mezzo, che il 24 luglio ha portato in orbita il secondo modulo della stazione spaziale cinese Tiangong, è previsto per il 30 luglio, con un’incertezza più o meno di 15 ore.

Non si sa ancora dove cadrà. L’area interessata è per ora circoscritta all’Oceano Pacifico settentrionale. L’allarme però potrebbe riguardare anche l’Italia.

I timori del Cords. Secondo quanto ha fatto sapere il Centro statunitense per gli studi sulle orbite e il rientro dei detriti spaziali, il componente del razzo rimarrà con ogni probabilità in volo per circa una settimana. Inoltre gli esperti ipotizzano che l’elemento del mezzo non brucerà completamente nell’atmosfera: “Ci aspettiamo che un frammento dalla massa compresa fra 5 e 9 tonnellate raggiunga il suolo”.

Come funziona il rientro degli stadi sulla terra. Quelli principali della maggior parte dei razzi di classe orbitale sono progettati per rientrare nell’atmosfera poco dopo il decollo, con una caduta guidata, in modo da poter essere riutilizzati, come il Falcon 9 di Space X. Tuttavia un 60/70% degli stadi sono soggetti a rientro incontrollato, ma di solito si tratta di oggetti abbastanza piccoli. La parte di razzo atteso sulla Terra, è invece lo stadio principale. E non è la prima volta.

Il componente del Lunga Marcia 5B precipiterà sulla Terra senza controllo per la terza volta, come era accaduto anche in altre missioni: dopo il primo lancio avvenuto il 5 maggio 2020, lo stadio principale è caduto al largo della costa occidentale africana, mentre a maggio 2021 nell’Oceano Indiano.

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