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Attentato a Salman Rushdie, Matar: “Ha attaccato l’Islam, non è una brava persona”

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L’aggressore di Salman Rushdie ha affidato al New York Post le sue dichiarazioni sull’attentato all’autore del romanzo ‘I Versi satanici’. Hadi Matar ha negato di essere stato in contatto con i pasdaran iraniani ma ha ammesso di aver guardato diversi video dello scrittore su Youtube e da questi ha preso ispirazione per il suo attacco il 12 agosto: “Ha attaccato l’Islam, non è una brava persona” sono state le sue parole. Del resto anche il portavoce del ministero degli Esteri, Nasser Kanani ha negato “categoricamente” qualsiasi collegamento con Matar e “nessuno ha il diritto di accusare la Repubblica islamica”, ha aggiunto Kanani.

La versione di Matar resta però confusa. L’uomo ha infatti confessato di aver letto solo alcune pagine del romanzo incriminato e per cui Rushdie ha ricevuto una fatwa nel 1989 da parte della Guida Suprema iraniana Khomeini.

Le giustificazioni del 24enne sono riconducibili a un generico risentimento nei confronti di Rushdie: “Non mi piace quell’uomo, ha attaccato le credenze degli islamici, il loro sistema di valori”, ha detto ancora Hadi Matar dicendo di “rispettare l’ayatollah, credo sia una grande persona”.

La ricostruzione. L’attentatore ha poi dichiarato di aver preso la decisione di recarsi a Chautauqua dopo aver letto un tweet in cui si dava notizia della visita dello scrittore. Matar ha quindi preso un autobus per Buffalo il giorno prima dell’assalto e poi un passaggio con il servizio Lyft fino a Chautauqua, dove ha dormito in un prato aspettando la conferenza.

Matar, originario del Libano del Sud, non ha invece risposto alle domande sul suo viaggio in Medio Oriente del 2018 per incontrare il padre. Una visita che, come ha testimoniato la madre, Silvana Fardos, “lo ha cambiato”. Da allora passava le sue giornate chiuso in cantina a navigare su Internet.

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