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Il Consiglio d’Europa vara il registro dei danni della guerra per il conflitto in Ucraina

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L’Ucraina avrà il suo registro dei danni della guerra. Il Consiglio d’Europa, riunito in Islanda, ha infatti annunciato l’istituzione del registro che avrà sede a L’Aia e avrà un ufficio satellite a Kiev. Hanno aderito all’accordo 37 dei 46 Paesi membri, e ci saranno anche gli Stati osservatori, oltre l’Unione Europea, che saranno Canada, Giappone, Stati Uniti. Il registro è stato creato per un periodo iniziale di tre anni e sarà utilizzato per registrare prove e informazioni relative a richieste di risarcimento danni, perdite o lesioni derivanti dall’aggressione della Russia.

Il Consiglio d’Europa sull’Ucraina, con i suoi capi di Stato e di governo, tra cui Giorgia Meloni, si è riunito a Reykjavik, per la prima volta dal 2005 e a un anno dall’espulsione di Mosca dall’organismo che raggruppa 46 Paesi del Vecchio Continente. Ha voluto mandare un “segnale concreto” creando un registro internazionale dei danni dell’invasione russa: uno strumento per quantificare le distruzioni causate da Mosca e i crimini di guerra commessi dai suoi soldati.

I Paesi che hanno aderito sono Albania, Germania, Austria, Belgio, Croazia, Cipro, Danimarca, Spagna, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Macedonia del Nord, Malta, Repubblica di Moldova, Monaco, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, San Marino, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Repubblica Ceca, Regno Unito e Ucraina. Hanno espresso l’intenzione di farlo Andorra, Bulgaria e Svizzera. Restano fuori Armenia, Azerbaijan, Bosnia ed Erzegovina, Ungheria, Serbia e Turchia.

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