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Milan-Brocchi: 180 minuti per salvare la stagione

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Prima della finale di Coppa Italia contro la Juventus, in programma sabato prossimo allo stadio Olimpico di Roma, il Milan di Brocchi ha l’obbligo (non solo morale) di agguantare il sesto posto a lungo difeso durante la stagione. Non sarà una gara facile per i rossoneri, di fronte c’è un ottima Roma che tenterà di ottenere 3 punti, importanti in ottica secondo posto. “Per noi è una partita importante” – ha affermato Brocchi- “con la Roma mi aspetto risposte dai giocatori in vista della finale”. Inutile negare che la testa dei giocatori rossoneri è ormai volta verso la finale di Coppa Italia. Lo sa bene Brocchi che però in conferenza stampa ha lanciato un messaggio chiarissimo e inequivocabile: “domani mi aspetto da chi giocherà la voglia di mettermi in difficoltà per scegliere la formazione che affronterà la Juve in Coppa Italia. Chi giocherà dovrà dimostrare quanto ci tiene, quanta voglia ha e che atteggiamento metterà in campo per essere al 100% in finale. Finora ho fatto giocare tutti i giocatori della rosa disponibili. Solo Locatelli e Simic non sono partiti dall’inizio. Ho voluto valutare e conoscere tutti” C’è tempo per pensare alla Juve, prima c’è da conquistare un piazzamento in Europa Legue che per i rossoneri significherebbe tornare in Europa dopo un assenza che dura da ormai 4 anni: l’ultima apparizione risale alla sfida del Camp nou persa 4-0 contro il Barcellona.

“Mi dispiace non essere riuscito a conquistare il sesto posto matematico prima della gara con la Roma. Però ci sono stati anche diversi risultati sfortunati di altre squadre che hanno condizionato anche il nostro cammino abbiamo avuto difficoltà e abbiamo lasciato per strada tanti punti”sostiene Brocchi.

Sul futuro e sulle voci di mercato relative alla panchina del Milan Brocchi afferma:

“Vivo il presente e sento le voci di mercato.Questa settimana ho potuto confrontarmi con Ulivieri, che è un maestro di calcio, e mostrargli le mie idee. Io ho avuto il mandato di trasmettere ai giocatori determinati concetti e idee. La storia del Milan ha sempre messo in risalto un certo tipo di calcio e di gioco e io devo vedere tutti i miglioramenti che ci sono stati, nonostante i risultati negativi. Al Milan bisogna seguire la storia e io la conosco da oltre 20 anni. Conosco tutte le dinamiche e le situazioni. Sono stato scelto per le mie idee di calcio e non posso snaturarla. Il presidente ha ben in mente la sua idea di calcio. Se avrò la fortuna di continuare l’anno prossimo dopo questo periodo di prova, sono sicuro di poter fare bene e continuare a lavorare in questa direzione”

Del rapporto con il presidente Berlusconi e del messaggio che quest’ultimo ha divulgato qualche giorno fa, il tecnico milanista dice:

“Mi ha scelto non per simpatia. Mi ha voluto perché ha apprezzato il mio lavoro in questi due anni e mezzo e ha visto dei risultati importanti, E questo mi fa già onore. Non mi ha scelto per il mio passato al Milan, ma per le mie idee e il mio metodo. Su di me e sul mio modo di pensare il calcio ha le idee chiare. Se dovesse cambiare idea a fine campionato, gli sarò comunque grato. Quello che mi ha dato da quando avevo 9 anni conta. Nella vita e nel lavoro esistono i valori e qualsiasi sarà la sua decisione la accetterò di buon grado e sarò felice di aver vissuto un sogno incredibile. Sono in panchina, ma è come se fossi in curva a tifare Milan”.

Dopo le parole sul presidente non è mancata la domanda relativa all’altra sfida, quella tra Sassuolo ed Inter. Paradossalmente i rossoneri sono costretti a tifare i cugini nerazzurri: “A volte succede. Quando si è costretti a sperare nei risutlati degli altri, vuol dire che da qualche parte hai sbagliato”
E’ evidente che da qualche parte si sia sbagliato, proprio come afferma il tecnico milanista. Del resto spendere 90 milioni in estate per poi trovarsi costretti all’ultima giornata a tifare Inter, non può non essere considerato un fallimento. A Brocchi e ai giocatori, l’arduo compito di far ricredere il popolo di fede rossonera.

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