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Giunta Raggi, prima crisi: dimissioni Raineri e Minemma

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A 70 giorni dalle elezioni capitoline, la squadra della sindaca Raggi comincia a perdere pezzi.

Confermate infatti sia la revoca del capo di Gabinetto, la magistrata Carla Raineri, al centro delle polemiche le settimane scorse per il suo mega stipendio da 193mila euro l’anno, sia le dimissioni dell’assessore al Bilancio, Marcello Minenna.

Le motivazioni dell’accaduto sembrano risiedere soprattutto nei pareri discordanti sulla regolarità o meno della nomina della Raineri. Per le opposizioni, infatti, l’incarico di capo di gabinetto andava assegnato con un bando e non a chiamata diretta.

Queste le dichiarazioni della Raggi:
Trasparenza. È uno dei valori che ci contraddistingue e che perseguiamo – scrive il sindaco in un post pubblicato nella notte-. Per questo motivo abbiamo deciso di chiedere un parere all’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, su tutte le nomine fatte finora dalla Giunta. L’Anac ha dichiarato che la nomina della dottoressa Raineri a capo di Gabinetto va rivista in quanto “la corretta fonte normativa a cui fare riferimento è l’articolo 90 Tuel” e l’applicazione, al caso di specie, dell’articolo 110 Tuel è da ritenersi impropria”. Ne prendiamo atto – conclude Raggi -. Conseguentemente, sarà predisposta l’ordinanza di revoca”.

La squadra della sindaca perde cosi due pedine fondamentali. Proprio Minenna, considerato un assessore forte della giunta, si era battuto per rivedere gli stipendi troppo alti dello staff, ma i suoi consigli non sono stati accettati dalla Raggi.

Alla fine rotola proprio la testa di Minemma, salvando di fatto (almeno per ora) il cerchio magico della sindaca.

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