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Ambasciata Usa a Gerusalemme. Scontri a Gaza tra esercito e manifestanti

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Ancora sangue sulla striscia di Gaza. Nel giorno in cui Israele si appresta a festeggiare l’apertura dell’ambasciata Usa a Gerusalemme, prevista per le 16 (ora locale) nel quartiere di Arnona, nella zona ovest, è massima l’allerta sul fronte di Gaza e in Cisgiordania. Alla cerimonia sarà presente tutta la delegazione Usa, capeggiata da Ivanka Trump e dal marito Jared Kushner e l’intera leadership israeliana, con in testa il presidente Reuven Rivlin e il premier Benyamin Netanyahu. Tra misure di sicurezza imponenti, oggi la decisione di Donald Trump dello scorso dicembre diventerà quindi realtà, nonostante la forte opposizione del mondo arabo, dei palestinesi, dell’Onu e di gran parte della comunità internazionale, Ue compresa, tutti preoccupati che questo passaggio segni la fine della soluzione a 2 Stati.

Proprio per questo sono iniziati forti scontri sulla striscia tra manifestanti ed esercito lungo la barriera difensiva tra Gaza e lo Stato ebraico. Stamane l’aviazione israeliana aveva lanciato volantini su Gaza, invitando i palestinesi a tenersi lontano dal confine. Al momento il bilancio è di due morti e oltre 100 feriti. Secondo l’agenzia Maan alcuni dimostranti hanno tagliato il filo spinato di fronte alla barriera nel tentativo di penetrare nella parte ebraica. L’esercito li ha respinti con gas lacrimogeni.

A Gaza è giornata di proteste e sciopero generale. Scuole, università, banche negozi e istituzioni sono chiuse. Manifestanti hanno bruciato pneumatici ai principali incroci della città.

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