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Bce lascia tassi fermi. Mario Draghi: “Timori per l’Eurozona”

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La Bce conferma la politica sui tassi d’interesse ma lancia l’allarme sulla crescita e per bocca del governatore Mario Draghi riconosce che ora i rischi peggiorano e diventano al “ribasso” nel linguaggio del banchiere centrale, a causa delle “incertezze legate a fattori geopolitici, alla minaccia del protezionismo, alle vulnerabilità dei mercati emergenti e alla volatilità dei mercati finanziari”. Un segnale atteso dagli osservatori, che mette la Banca centrale europea nella condizione di esser pronta a supportare i mercati qualora il quadro peggiorasse.

“I rischi per le prospettive” economiche dell’Eurozona “si sono mossi verso il basso”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi mentre i tassi d’interesse rimangono invariati: il tasso principale resta fermo allo 0%, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,40%. La decisione è in linea con le attese del mercato.

La stessa Bce, in una nota, conferma che il Consiglio direttivo “intende continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma di acquisto di attività per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse”.

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