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Stadio Meazza, vibrazioni e calcinacci: il sindaco Sala sulla situazione attuale

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Stadio Meazza, ancora problemi non per i progetti di abbattimento e ricostruzione ma per i presunti oscillamenti registrati lo scorso 7 aprile, in occasione di Inter-Atalanta, i quali  avrebbero fatto preoccupare con poco i tifosi, nonostante lo stadio fosse dichiarato sicuro ed agibile. C’è un’altra partita, sempre con i nerazzurri in casa, un match che avrebbe fatto registrare addirittura il crollo di alcuni calcinacci, come riportato da Gazzetta dello sport. Parliamo di  Inter-Juventus dello scorso 27 aprile. Gazzetta nella sua inchiesta focalizza la propria attenzione in particolar modo sullo stato di semi-abbandono in cui versa attualmente il terzo anello, il più alto dello stadio che comprende i settori, verde, rosso e blu.

ANCORA TANTI EVENTI- Proprio durante Inter-Juventus di qualche giorno fa l’oscillamento del Meazza che avrebbe contribuito alla caduta di calcinacci come sopra riportato. L’evento avrebbe addirittura portato alcuni tifosi ad abbandonare lo stadio prima del termine del match per paura ovviamente  di conseguenze ancora più gravi. La stagione piano piano volge al termine ma è chiaro che la questione sarà esaminata dal comune che ora dovrà far fronte alle ultime gare interne di Milan ed Inter, oltre alla serie di concerti, programmati per l’estate, quando lo stadio rimarrà vuoto, esattamente dopo l’ultima di campionato che vedrà l’Inter ospitare l’Empoli il 26 Maggio.

IL SINDACO SALA- ll sindaco di Milano Giuseppe Sala ha parlato della situazione sopra descritta, questa mattina a margine di un evento alla Cariplo Factory, il primo cittadino ha risposto a chi gli chiedeva se ci siano preoccupazioni sulla stabilita’ dello stadio di San Siro, dopo i video pubblicati dai tifosi. “Perche’ prima queste vibrazioni venivano percepite e non le si considerava e adesso invece si considerano?”, si domanda il primo cittadino. Che conferma la fiducia in chi gia’ in passato ha fatto le rilevazioni. «Non possiamo che riferirci ai tecnici, che sono quelli interni del Comune e il Politecnico, che dicono che la situazione e’ immutata. Non avrei nemmeno gli strumenti, di fronte a una valutazione tecnica del Politecnico che mi dice che la situazione e’ immutata, per ipotizzare una chiusura dello stadio. Non possiamo che riferirci ai tecnici e per me e’ importante che chi fa questo tipo di analisi sia titolato a poterle fare. E’ chiaro che dal nostro punto di vista non c’e’ nessuna volonta’ di rischiare di tenere aperta una struttura qualora ci fosse un rischio, nessuno di noi e’ cosi’ pazzo e io in primis non voglio prendermi nessun rischio».

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