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L’Unione Europea prende posizione sulla Turchia dopo l’attacco in Siria

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ATTENTION EDITORS - REUTERS PICTURE HIGHLIGHT TRANSMITTED BY 1345 GMT ON NOVEMBER 3, 2014 YAN02 A Kurdish refugee boy from the Syrian town of Kobani holds onto a fence that surrounds a refugee camp in the border town of Suruc, Sanliurfa province November 3, 2014. REUTERS/Yannis Behrakis REUTERS NEWS PICTURES HAS NOW MADE IT EASIER TO FIND THE BEST PHOTOS FROM THE MOST IMPORTANT STORIES AND TOP STANDALONES EACH DAY. Search for "TPX" in the IPTC Supplemental Category field or "IMAGES OF THE DAY" in the Caption field and you will find a selection of 80-100 of our daily Top Pictures. REUTERS NEWS PICTURES. TEMPLATE OUT MIDEAST-CRISIS/

Dopo l’azione militare della Turchia in Siria, si muove anche l’Unione Europea.

Nel testo di conclusioni del Consiglio esteri sull’offensiva militare di Ankara nel nord est della Siria si legge che “L’Unione condanna l’azione militare della Turchia che mina seriamente la stabilità e la sicurezza di tutta la regione”. Inoltre, viene anche sancito “l’impegno degli Stati a posizioni nazionali forti rispetto alla politica di export delle armi”, oltre alla richiesta di un incontro ministeriale della Coalizione internazionale contro Daesh.

A prendere posizione anche il ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio. Nelle prossime ore, ha detto il titolare della Farnesina, l’Italia varerà un decreto ministeriale per bloccare l’export di armamenti verso la Turchia per tutto quello che riguarda il futuro dei prossimi contratti e dei prossimi impegni. L’Italia si va quindi ad accodare ad altri paesi che già avevano preso posizione, così come ha sottolineato anche il presidente del Consiglio Conte: “Non è vero che l’Italia è rimasta indietro” sull’embargo alle armi alla Turchia” ha detto il premier, che poi ha aggiunto che l’Italia è capofila di una decisione forte dell’Unione europea sul tema, “ma deve essere unitaria, altrimenti non è efficace”.

Il presidente turco Erdogan, a sua volta, ha preso posizione sulle decisioni dell’Unione Europea. “Ho parlato con la cancelliera tedesca Angela Merkel e con il premier britannico Boris Johnson. Nei nostri colloqui ho capito che c’è una seria disinformazione. Starete dalla parte del vostro alleato Nato, o dalla parte dei terroristi? Ovviamente loro non possono rispondermi a questa domanda retorica”. Queste le sue parole. La Merkel ha chiesto al Erdogan di fermare l’offensiva, e con Emmanuel Macron ha lanciato un appello congiunto perché la situazione – hanno detto i due leader – “rischia di creare una situazione umanitaria insostenibile e di aiutare l’Isis a riemergere”.

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