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Allarme siccità nel bacino del Po, a secco le riserve naturali delle Alpi

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Allarme siccità nel bacino del Po. Secondo l’Osservatorio sugli utilizzi idrici riunito a Parma in seduta straordinaria con Autorità del Po, Regioni, portatori d’interesse e protezione civile, nel Bacino Padano il fabbisogno d’acqua è alto, ma tutte le disponibilità sono in esaurimento in quella che è una crisi con valori mai visti da 70 anni.

Anche le riserve naturali scarseggiano in maniera preoccupante. La neve sulle Alpi è totalmente esaurita in Piemonte e Lombardia. I laghi, a partire dal Lago Maggiore, sono ai minimi storici del periodo anche se il Garda fa eccezione. La temperatura è più alta fino a due gradi sopra la media, la produzione di energia elettrica è in stallo. L’Osservatorio sul Po sottolinea la criticità del quadro di insieme degli indicatori idro-meteo-climatici che caratterizzano il bacino del fiume, e che di conseguenza influiscono sul fabbisogno idrico per gli usi civili, irrigui e ambientali che in questi mesi, soprattutto in vista dell’estate, è già di per sè più alto che in altri periodi dell’anno.

Durante il meeting sono stabiliti tre principi fondamentali per la gestione di questa crisi idrica straordinaria: il comparto idroelettrico ha dato la propria disponibilità, indipendentemente dalle concessioni legislative, a sostenere il settore primario dell’agricoltura in caso di manifesta necessità produttiva. I Grandi laghi confermano la possibilità di scendere sotto i livelli minimi di invaso per contribuire ad alimentare con continuità e per quanto possibile i corsi d’acqua di valle sia per finalità irrigue che per il mantenimento dell’habitat e della biodiversità; ogni quantitativo percentuale così come ogni decisione territoriale con potenziali effetti sulla risorsa sarà condivisa tra tutti i partner e utilizzatori.

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