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Borse europee in crisi: tornano i timori sulle banche. Crolla Deutsche Bank

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E’ stata una settimana difficile per i principali mercati europei. Una settimana culminata col venerdi nero: chiusura di settimana in forte calo in una seduta difficile per tutte le Piazze europee, finite sotto pressione per il timore di nuove situazioni di fragilità nel comparto bancario. Alla Borsa di Milano, la peggiore in Europa,  l’indice Ftse Mib ha terminato le contrattazioni in calo del 2,23%. Sui listini del Vecchio Continente ha pesato in particolare il crollo di Deutsche Bank, che a Francoforte ha chiuso in calo dell’8,65%.

La rassicurazione del Presidente della BCE. Christine Lagarde all’Eurosummit di Bruxelles ha detto: “Il settore bancario dell’area dell’euro è resiliente, perché dispone di solide posizioni patrimoniali e di liquidità. Inoltre, è forte perché abbiamo applicato tutte le riforme normative concordate a livello internazionale dopo la crisi finanziaria globale”

Le altre parole della Lagarde. Il Presidente della Banca Centrale Europea ha aggiunto: “I recenti sviluppi ci ricordano quanto sia stato importante migliorare continuamente questi standard normativi. Ora dobbiamo progredire nel completamento dell’unione bancaria. È inoltre necessario lavorare ulteriormente per creare dei mercati dei capitali veramente europei. E comunque la Bce è pronta a intervenire in caso di necessità”.

Su Deutsche Bank la rassicurazione del Cancelliere tedesco. “Deutsche Bank è una banca molto redditizia, non c’è motivo di preoccuparsi”, ha detto Olaf Scholz rispondendo a una domanda sul rischio che, alla luce del crollo in Borsa, l’istituto tedesco diventi la prossima Silicon Valley Bank; o la SVB d’Europa.

A Piazzaffari il peso dei titoli bancari. A Milano: Bpm, Unicredit e Bper hanno chiuso in ribasso di oltre il quattro per cento. La peggiore del listino è però Iveco che ha chiuso in calo del 5,01%. In controtendenza Diasorin, che ha guadagnato il 3,6%. Resta il mistero sul motivo per il cui i Cds di Deutsche Bank, lo strumento che indica la propensione del mercato a credere nell’insolvenza di un emittente, siano balzati all’improvviso tra giovedì sera e venerdì mattina.

Analisi della situazione. Gli analisti tendono a ritenere il movimento puramente speculativo, ma il nervosismo, dopo il salvataggio fortunoso di Credit Suisse a opera di Ubs e i vari fallimenti bancari negli Stati Uniti, è ormai alle stelle. Ne beneficiano i titoli di Stato, che segnano un deciso calo dei rendimenti, al 4,01% in chiusura per il Btp decennale. Lo spread sul Bund sale invece a 189 punti base.

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