Calcio, il ministro Spadafora ottimista sulla graduale riapertura degli stadi. Ma il ministero della Salute si divide
2 min readI dati sull’andamento del coronavirus in Italia continuano a essere preoccupanti, ma, il mondo politico discute di una possibile riapertura degli stadi, al di là del recente “sbarco dei mille” sugli spalti. Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, infatti, durante il Question Time a Montecitorio ha detto: “Il mio obiettivo è riavere i tifosi negli stadi, ma in generale negli impianti sportivi, per tutte le discipline. Dobbiamo farlo rispettando delle regole uguali per tutti ed è quello che ci apprestiamo a fare. Abbiamo condiviso la necessità di un protocollo che dovrebbe essere approvato da tutti i presidenti delle Regioni e poi sottoposto al Cts per la riapertura di tutte le competizioni sportive, dalle serie principali a quelle minori”
Le altre parole di Spadafora. Il ministro dello Sport ha poi precisato: “Il rigore e l’attenzione del Governo ha consentito di chiudere i campionati non solo nel calcio così come di poterli riaprire. Noi, al contrario di Gran Bretagna e Francia, abbiamo già consentito alcune presenze. Abbiamo fatto anche di più: in occasione della ripresa abbiamo ottenuto dal Cts che si potesse, per alcuni eventi non continuativi come ad esempio gli Internazionali di tennis, consentire una prima partecipazione del pubblico. Il relativo documento verrà probabilmente approvato presto all’unanimità dalle regioni e consentirà di proseguire sulla strada in precedenza intrapresa in sicurezza, permettendo riaperture graduali e il rientro negli stadi e in tutti gli impianti sportivi in modo omogeneo”.
Il viceministro alla Salute è ancora più ottimista. Pierpaolo Sileri infatti dal canto suo ha dichiarato: “Si può arrivare a una riapertura graduale anche a un terzo della capienza. All’Olimpico di Roma ad esempio l’ingresso potrebbe essere consentito anche a 20-25 mila tifosi. Nel momento in cui si mantengono due metri di sicurezza, con delle regole precise, con l’utilizzo della mascherina e degli igienizzanti e si vietano gli abbracci, io penso che l’ingresso dei tifosi negli stadi si può portare ad un terzo della capienza dell’impianto”. Parole che hanno fatto infuriare il ministro della Salute Roberto Speranza il quale sul tema ha risposto con un laconico: “Adesso la priorità è la scuola, non gli stadi”. L’impressione quindi è che al momento non si andrà oltre lo “sbarco dei mille”.