ART News

Agenzia Stampa per emittenti radiofoniche

Cop 28, Meloni: “Ora serve una svolta per il clima”. Ecco i passi dell’Italia

3 min read

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta stamattina all’assemblea plenaria della Cop 28 di Dubai e nel suo intervento ha spiegato che questo “E’ un momento chiave del nostro sforzo per contenere la crescita delle temperature entro 1,5 gradi. Anche se ci sono ragioni per essere ottimisti, l’obiettivo è lontano, la Cop 28 deve essere una svolta. Siamo chiamati a dare una chiara direzione e agire in modo ragionevole ma concreto” ha detto meloni spiegando anche quali sono i passi che l’Italia sta portando avanti in questo senso: “L’Italia sta facendo la sua parte nel processo di decarbonizzazione in modo pragmatico con un approccio che rispetti la neutralità tecnologica: se vogliamo essere efficaci serve una sostenibilità ambientale che non comprometta la sfera economica e sociale, una transizione ecologica non ideologica. “Stiamo gradualmente rimpiazzando i combustibili fossili con le rinnovabili – ha proseguito Meloni illustrando la strada percorsa dall’Italia – abbiamo adottato un nuovo piano per l’energia e il clima e stiamo investendo risorse nei biocarburanti, siamo tra i fondatori dell’alleanza globale per i biocarburanti. Nel contesto europeo, siamo parte della carbon neutrality entro il 2050 per ridurre le emissioni almeno del 55% entro il 2030. Ma siamo anche impegnati per il programma ‘Fit for 55’, con un approccio multi-strutturale “.

C’è di più: “L’Italia – ha annunciato la presidente – intende destinare una quota estremamente significativa del Fondo italiano per il clima, la cui dotazione complessiva è di 4 miliardi di euro, verso il continente africano. Non però attraverso un approccio caritativo, perché l’Africa non ha bisogno di carità. Ha bisogno di essere messa in condizione di competere ad armi pari, per crescere e prosperare grazie alla moltitudine di risorse che il continente possiede. Una cooperazione tra pari, rifiutando approcci paternalistici e predatori”.

E mentre i centoventitre Paesi hanno approvato la dichiarazione della Cop 28 su clima e salute, che cerca di aumentare la collaborazione intersettoriale, ridurre le emissioni nel settore sanitario e aumentare finanziamenti per la salute climatica, Papa Francesco, che non ha potuto essere presente a causa della sue condizioni di salute, ha inviato una lettera, letta dal cardinale Pietro Parolin: “Purtroppo non posso essere insieme a voi, come avrei desiderato, ma sono con voi perché l’ora è urgente. Sono con voi perché, ora come mai, il futuro di tutti dipende dal presente che scegliamo. Sono con voi perché la devastazione del creato è un’offesa a Dio, un peccato non solo personale ma strutturale che si riversa sull’essere umano, soprattutto sui più deboli, un grave pericolo che incombe su ciascuno e che rischia di scatenare un conflitto tra le generazioni”, ha scritto il Pontefice che prosegue: “Quante energie sta disperdendo l’umanità nelle tante guerre in corso, come in Israele e in Palestina, in Ucraina e in molte regioni del mondo: conflitti che non risolveranno i problemi, ma li aumenteranno! Quante risorse sprecate negli armamenti, che distruggono vite e rovinano la casa comune!”. Così il Papa nel suo discorso alla Cop28 di Dubai, letto stamane dal cardinale Pietro Parolin. “Rilancio una proposta: ‘con il denaro che si impiega nelle armi e in altre spese militari costituiamo un Fondo mondiale per eliminare finalmente la fame’ (Lett. enc. Fratelli tutti, 262) e realizzare attività che promuovano lo sviluppo sostenibile dei Paesi più poveri, contrastando il cambiamento climatico”.

Autore