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Corte Lega a Bologna: città blindata. Salvini: “Non è un ritorno al passato”

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Nella notte è stato dato fuoco ad alcuni cavi della trasmissione dati per la gestione del traffico ferroviario del capoluogo emiliano. Sono state lasciate anche scritte anti-razziste: “8/10, sabotare un mondo di razzisti e di frontiere”. Si segue la pista anarchica e no tav per il sabotaggio.

“Renzi e Alfano intervengano”, questo l’appello di Giorgia Meloni. Prima del suo arrivo a Bologna, in merito all’accaduto, Salvini scriveva sul suo profilo Facebook

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salvini su twitter
Piazza Maggiore e le vie circostanti del centro di Bologna sono state presidiate già dalle prime ore del mattino per la manifestazione organizzata del centrodestra promossa dalla Lega di Matteo Salvini ma alla quale hanno aderito Silvio Berlusconi e Giogia Meloni.

Al suo arrivo in Piazza il leader della Lega ha sottolineato che la manifestazione “Non è un ritorno al passato”.

Si sono già registrati i primi scontri. Tafferugli con alcune cariche da parte delle forze dell’ordine a Bologna, sul ponte di via Stalingrado. Le cariche sono partite quando uno dei cortei che protesta contro la manifestazione della Lega ha tentato di forzare il blocco prima dei viali di circonvallazione.

Salvini ha detto così riguardo ai metodi per la scelta della leadership del Centrodestra: “Io non voglio morire di primarie come il Pd che si scanna sul metodo e lascia perdere il merito. Per me se scelgono i cittadini è sempre meglio, ma conta la sostanza. Certo non voglio passare mesi a litigare come fa il Pd. Se le primarie si fanno meglio, se no ce ne faremo una ragione”.

A chi gli chiedeva se il Centrodestra sarà unito alle prossime amministrative il leader del carroccio ha risposto: “Di amministrative parliamo da lunedì in avanti, ma l’obiettivo è di essere insieme con i candidati migliori città per città”.

In piazza XX Settembre sono arrivati i manifestanti che si erano dati appuntamento intorno alle 10 per protestare contro l’adunata leghista in piazza Maggiore a Bologna. Circa 200 persone, tra esponenti dei collettivi e simpatizzanti giunti all’inizio di via Indipendenza, si sono radunati dietro un furgoncino con altoparlanti e dietro lo striscione dei collettivi, Tpo e Labas, con scritto “Bologna non si lega”.

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