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E’ morto Gino Mader, ciclista precipitato in un burrone durante il Giro di Svizzera

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Tragedia nel mondo del ciclismo. Non ce l’ha fatta Gino Mader, il corridore elvetico uscito di strada ieri durante la quinta tappa del Giro di Svizzera e precipitato in un burrone ad una velocità che potrebbe essere vicina ai 100 km/h. Subito dopo l’incidente, il 26enne elvetico era stato rianimato e ricoverato in gravissime condizioni.

“Correremo in suo onore”. La notizia della morte di Mader è stata diffusa dal suo team, la Bahrain Victorious, che in un comunicato scrive: “Siamo devastati dalla perdita del nostro eccezionale ciclista, Gino Mäder. Il suo talento, la sua dedizione e il suo entusiasmo sono stati fonte d’ispirazione per tutti noi. Non solo era un ciclista di grande talento, ma una persona fantastica fuori dalla bici. Porgiamo le nostre più sentite condoglianze alla sua famiglia e ai suoi cari, e i nostri pensieri sono con loro in questo momento difficile”. E poi ancora: “Bahrain Victorious correrà in suo onore, mantenendo la sua memoria su ogni strada che percorreremo”.

Sconvolti gli organizzatori del Giro di Svizzera, lo hanno comunicato tramite l’account Instagram ufficiale dell’evento, sconvolta anche l’Unione Ciclistica Internazionale: “L’Uci è sconvolta nell’apprendere della morte del ciclista professionista Gino Mader. I nostri pensieri sono per la sua famiglia, gli amici e tutti coloro che sono legati a Gino che era una stella nascente tra i ranghi professionisti del ciclismo”.

La rabbia di Francesco Moser, per un sistema che va verso l’esasperazione. Intervistato da Lapresse, l’ex ciclista azzurro dichiara: “La velocità aumenta, ma il ciclista è il più indifeso di tutti perché per proteggersi è dotato del caschetto e basta. Il problema è che adesso si rischia di più. Se una curva va fatta a 50 km all’ora e invece la fai a 60 km è logico che cadi. Idem in discesa. C’è troppa esasperazione di tutto il sistema, il direttore sportivo dall’auto vede tutto, ha la televisione, radio corsa, le radio: il problema è che quando si superano certi limiti i pericoli aumentano”.

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