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Ex fidanzati scomparsi: il giallo è a una svolta, macabro ritrovamento

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E’ il settimo giorno di ricerche di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, i due giovani scomparsi da sabato sera. L’auto di Filippo è stata individuata in Austria, mentre un corpo di donna è stato rinvenuto nel Lago di Barcis in provincia di Pordenone dove si stavano concentrando le ricerche di Giulia.

Filippo Turetta è indagato per tentato omicidio. Ad aggravare la sua posizione un video delle telecamere di sicurezza dello stabilimento “Dior” di Fossò (Venezia), che si trova sulla strada dove erano state già individuate e repertate alcune macchie di sangue e dei capelli, domenica scorsa. Nelle immagini molto violente si vedrebbe Filippo aggredire Giulia prima in auto, poi inseguirla e colpirla all’esterno fino a farle perdere i sensi. Quindi il giovane avrebbe caricato Giulia, sanguinante nella sua auto. Questi elementi sono stati ritenuti sufficienti per incriminare il ragazzo, disporre una perquisizione nella casa della famiglia del giovane e diramare un avviso di ricerca anche a livello internazionale.

Il giallo della doppia spunta in chat. A “Quarto Grado” la sorella di Giulia Cecchettin ha raccontato dei diversi tentativi di mettersi in contatto con Filippo, tramite il servizio di messaggistica istantanea. Messaggi che avrebbero la doppia spunta che compare quando l’utente è online.

Il legale di Filippo: “La doppia spunta non dimostra che sia vivo”. L’avvocato ha infatti ribadito che il cellulare risulta disattivato, ma per ragioni di server, può ricevere messaggi anche WhatsApp. Il mittente, che vede la doppia spunta grigia, può avere solo la conferma che il server ha messo a disposizione il messaggio al destinatario.

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