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Fitch taglia le stime di crescita dell’Italia. Spread ai minimi da ottobre

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Fitch taglia le stime di crescita dell’Italia dall’1,2% all’1% nel 2018 e dall’1,2% all’1,1% nel 2019 a causa dell’ “incertezza politica domestica” e dei “timori per il commercio globale”.

Nel Global Economic Outlook si legge che l’agenzia di rating nutre forti dubbi sul fatto che l’allentamento fiscale possa spingere il pil nel 2019, sia a causa delle incertezze sui dettagli dell’implementazione sia per i probabili bassi impatti moltiplicatori di alcune misure.

Intanto però arrivano segnali positivi sul fronte dei mercati. Lo spread tra Btp e Bund cala a 278 punti base per la prima volta dall’inizio di ottobre scorso. Il rendimento del titolo decennale italiano è al 3,05%, ossia il livello più basso da fine luglio. In netto calo anche il tasso del titolo a due anni scivolato fino a 0,558%, ai minimi dal 19 luglio.

Assolavoro lancia invece l’allarme sul fronte dell’occupazione: “Sono circa 53.000 le persone che dal primo gennaio 2019 non potranno essere riavviate al lavoro dalle Agenzie per il Lavoro perché raggiungeranno i 24 mesi di limite massimo per un impiego a tempo determinato. E’ l’effetto della circolare del Ministero del 31 ottobre che ha considerato compresi nelle nuove misure anche i lavoratori con contratti stipulati prima dell’entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Dignità. Lo si legge in una nota della principale Associazione di Categoria delle Agenzie per il Lavoro che spiega che si tratta di una stima prudenziale, approssimata per difetto, con una proiezione sull’intero settore dei dati rilevati dagli operatori associati (circa l’85% del mercato.

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