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Interrogatorio Filippo Turetta, in dichiarazioni spontanee ammette: “Ho ucciso Giulia”

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“Voglio pagare quello che sarà giusto per aver ucciso la mia ex fidanzata”. Lo ha detto Filippo Turetta, 22 anni a dicembre, durante dichiarazioni spontanee avvenute davanti alla gip Benedetta Vitolo. Un’interrogatorio di garanzia – lampo quello avvenuto questa mattina nel carcere di Montorio, a Verona, conclusosi in meno di mezz’ora perché l’indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Nelle dichiarazioni spontanee una confessione del femminicidio di Giulia Cecchettin, visto che alla giudice Benedetta Vitolo ammette di aver “ucciso la ex fidanzata”; dice di voler “pagare quello che sarà giusto” e di non voler “sottrarsi alle responsabilità”. Nessun elemento nuovo sulla sera dell’11 novembre, quando secondo le accuse della procura di Venezia ha sequestrato e ucciso Giulia, aggredendola due volte: la prima a centocinquanta metri da casa; la seconda nella zona industriale di Fossò.

Turetta è in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato dalla relazione cessata con la vittima e sequestro di persona. La sua posizione potrebbe diventare più pesante se la procura contesterà aggravanti come la premeditazione, la crudeltà, i motivi abietti, e il reato di occultamento di cadavere. Per Nicodemo Gentile, legale di Elena Cecchettin, sorella di Giulia, il femminicidio è “aggravato dallo stalking”.

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