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La media delle donne occupate in Italia è la seconda più bassa nell’Unione Europea. Lo rileva l’Eurostat

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Il tasso di occupazione delle donne in Italia è il secondo peggiore dopo quello della Grecia. nel 2021, rileva l’Eurostat, erano occupate il 49,4% delle donne tra i 15 e i 64 anni contro il 63,4% della media dell’Unione Europea con un divario di 14 punti. Nel 2019 il divario era di 12,7 punti, mentre nel 2020 era di 13,6 punti. Per continuare il raffronto, la Grecia ha il 48,2%.

Le difficoltà occupazionali in Italia non sono legate solo alla pandemia. Negli ultimi 10 anni, dal 2012, l’occupazione in Italia è cresciuta, ma molto più lentamente rispetto alla media europea. Si è passati dal 56,1% nel 2012 al 58,2% nel 2021, mentre nello stesso periodo la media UE è cresciuta di 6,2 punti rispetto ai 2,1 di quella del Bel Paese. In Francia si è passati da un tasso del 64,4% a uno del 67,2%; in Germania la crescita è stata di 3,8 punti.

Sempre negli ultimi 10 anni, tra il 2012 e il 2021, il tasso di occupazione della fascia di lavoratori più anziana è passato dal 39,9% al 53,4% con un aumento di 13,5 punti. Nello stesso periodo nella media Ue il tasso è passato dal 46,6% al 60,5% con un aumento di 13,9 punti, quindi sostanzialmente in linea. La crescita per le donne è stata dal 30,6% al 44% a fronte del passaggio dal 39,7% al 54.3% per la media europea.

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