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Mattarella a Rimini: “La Costituzione nasce per superare le barriere”

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Il Presidente della Repubblica ha parlato al Meeting di Rimini. Sergio Mattarella ha esordito difendendo la nostra Carta Costituzionale: “La Costituzione è nata dall’incontro di opinioni diverse in spirito di condivisione, per affermare i valori della dignità ed eguaglianza delle persone; della pace; della libertà. La nostra Carta, quindi indica l’amicizia come risorsa a cui attingere per superare insieme le barriere e gli ostacoli; per esprimere la nostra stessa umanità. L’aspirazione non può essere quella di immaginare che l’amicizia unisca soltanto coloro che si riconoscono come simili; serve invece il rispetto delle diversità e delle specificità proprie a ciascuna persona”.

Il discorso di Mattarella. Il Capo dello Stato ha detto: “La nostra Costituzione nasce per superare, per espellere, l’odio, come misura dei rapporti umani. Quell’odio che la civiltà umana ci chiede di sconfiggere nelle relazioni tra le persone, sanzionandone severamente i comportamenti, creando così le basi delle regole della nostra convivenza. ‘Homo homini lupus’, di Plauto e il presunto ‘stato di natura’, di Thomas Hobbes, hanno sempre rappresentato ostacoli per la soluzione dei problemi dell’umanità. È proprio nei momenti di confusione o di transizione indistinta,che le Costituzioni adempiono la più vera loro funzione: cioè, quella di essere, per tutti, punto di riferimento e di chiarimento”. Citazione da un discorso, tenuto alla Università di Parma nel 1995 di Giuseppe Dossetti.

Le altre parole del Presidente della Repubblica. Mattarella poi ha aggiunto: “Non mancano, mai i pretesti per alimentare i contrasti. Siano la invocazione di contrapposizioni ideologiche, di caratteri etnici, di ingannevoli lotte di classe o la pretesa di resuscitare anacronistici nazionalismi. Quanto avviene ai confini della nostra Europa dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa ne dà drammatica testimonianza. Nel ’43 il fascismo ancora causava lutti e crudeltà, sono trascorsi ottant’anni dal convegno di Camaldoli, nel luglio del 1943, nel quale un nucleo di intellettuali cattolici provò a delineare le caratteristiche e i principi di un nuovo ordinamento democratico. Ma il fascismo continuò con le sue atrocità prima di essere sconfitto”.

Il sostegno all’Emilia Romagna e il pensiero di Mattarella sull’emergenza migranti. Mattarella ha chiarito con determinazione: “L’Emilia Romagna non va lasciata da sola. I cittadini della Romagna e i loro sindaci non vanno lasciati soli. La ripartenza delle comunità e, con esse, di ogni loro attività è una priorità, non soltanto per chi vive qui, ma per l’intera Italia. Sui migranti invece occorre percorrere strade diverse. Se non se ne avverte il senso di fraternità umana, per una miglior sicurezza. Una pace giusta non può dimenticare il dramma dei profughi. I fenomeni migratori vanno affrontati per quel che sono: movimenti globali, che non vengono cancellati da muri o barriere. Sui migranti serve un impegno concreto dell’Ue”.

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