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Primo maggio senza cortei e i sindacati chiedono un ‘patto sociale’ per ripartire

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Un Primo maggio senza piazze, segnato dall’emergenza Covid. Oggi niente cortei dei sindacati decisi a celebrare comunque la giornata dedicata ai lavoratori con lo slogan: “Il lavoro in sicurezza: per costruire il futuro”.
I messaggi dei leader di Cgil, Cisl e Uil arrivano via social e tramite le interviste tv. Anche il tradizionale concertone di piazza San Giovanni a Roma, sarà virtuale.

Il lavoro resta comunque protagonista. “Sarà proprio il lavoro che combatterà e sconfiggerà questo virus”, afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, nel video messaggio diffuso sui social.
“Noi abbiamo fatto un protocollo che è diventato legge perché il governo lo ha recepito nell’ultimo decreto”, con cui si prevede che “si lavora solo se ci sono le condizioni di sicurezza, altrimenti si sospende l’attività per ripristinarle. Oggi è il momento della responsabilità” ha detto Landini riferendosi alla Fase 2.

Annamaria Furlan della Cisl, “Dobbiamo mettere in sicurezza il Paese”: “in sicurezza sanitaria ed economica”. Quindi serve “un grande patto sociale, che dia degli obiettivi chiari al Paese e strumenti per realizzarli. Bisogna ripensare ad un modello di crescita e di sviluppo”. Così la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan,  su Rai1 parla del Primo maggio, quest’anno con lo slogan “Il lavoro in sicurezza: per costruire il futuro”. Un patto sociale “significa mettere al centro il lavoro e le persone e quindi dare priorità a investimenti che creano lavoro e coesione sociale”.

Carmelo Barbagallo della Uil: “Vorrei un patto per il Paese e per l’Europa”. un patto tra le imprese e i lavoratori, che ci permetta, insieme, di rilanciare la nostra economia e la nostra società. “. Bisogna partire “dai più deboli. Le scuole per ora non riapriranno, alle donne non possiamo dare il congedo solo per 15 giorni e al 50% e per gli anziani facciamo la legge sulla non autosufficienza”. Il numero uno della Uil rimarca, quindi, il ruolo centrale del lavoro e della sanità, soprattutto in questa pandemia: “Il mio pensiero – dice – va a tutte le vittime, a tutti gli anziani abbandonati senza il conforto familiare, a tutti gli operatori sanitari che hanno perso la vita”.

In un video su Facebook per il Primo maggio la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, ricordando alcuni numeri: “come governo stiamo facendo tutto il possibile per quei cittadini che vogliono ripartire dopo che hanno dovuto interrompere, seppur temporaneamente, la loro attività. Come prima risposta all’emergenza abbiamo garantito un sostegno a circa 19 milioni di persone. Lo abbiamo fatto stanziando 10 miliardi di euro dei 25 totali del decreto Cura Italia, solo per il capitolo lavoro. Nel nuovo decreto che verrà approvato nei prossimi giorni, le risorse stanziate saranno più che raddoppiate – sottolinea – per sostenere negozianti, commercianti, dipendenti, ma anche colf e badanti: tutte le categorie di lavoratori che ne hanno bisogno”.

La Catalfo sottolinea, tra l’altro, che nel nuovo decreto sono previsti finanziamenti a fondo perduto per le piccole imprese e che gli ammortizzatori sociali saranno rifinanziati ed estesi “per altre nove settimane” oltre al Reddito di emergenza che “per alcuni mesi”.

Inoltre assicura, nel prossimo decreto: “allungheremo la Cassa integrazione per ulteriori 9 settimane e lo stop ai licenziamenti per altri tre mesi: non c’è motivo di mandare via lavoratori in Cig. Specie ora che abbiamo allargato la Cassa anche a chi ne era escluso, come il professionista con un solo dipendente. In questo Primo Maggio così particolare festeggiamo tutti i lavoratori dei settori essenziali che non si sono mai fermati e ai quali dobbiamo dire grazie: medici, infermieri, volontari, impiegati delle poste, forze dell’ordine, addetti dei supermercati solo per fare alcuni esempi. E poi festeggiamo tutti i lavoratori italiani”.

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