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Rassegna: Coppa Italia, oggi tocca all’Inter. AIA, dopo Milan-Spezia in arrivo la smentita

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Mixed zone, Sarri ai quarti di finale, la Lazio supera l’Udinese ai tempi supplementari (1-0) con goal di Immobile ed ora troverà il Milan ai quarti di finale. Avanti anche la Juve, a fine gara le parole dell’ ad della Juventus, Arrivabene. Andiamo a vedere che cosa hanno detto, partendo da Sarri: “A differenza dell’incrocio in campionato, non gli abbiamo concesso grandi ripartenze, siamo stati bravi. Mi è piaciuto vedere lo spirito della squadra da parte anche dei subentrati. In questo momento sembriamo in grande crescita anche dal punto di vista della voglia di soffrire, sono salite le motivazioni e in campo si vede un altro livello di determinazione”. Arrivabene: “Dybala? Non commento le reazioni dei giocatori, io esultavo. Ho visto una grande azione di Arthur, l’assist di Kean e il suo gol. Il rinnovo? Ho detto che ne avremmo parlato a febbraio. Non c’è solo Dybala, ma anche Cuadrado, Perin, Bernardeschi che è un campione europeo e De Sciglio. È giusto parlare di tutti quanti, compreso Dybala”.

LE GARE DI OGGI- Coppa Italia, prosegue oggi alle 17:30 con Sassuolo-Cagliari, alle 21 Inter-Empoli. Il turno si concluderà giovedì con Roma-Lecce alle ore 21.

L’AIA SMENTISCE-  Torniamo su quanto successo in Milan-Spezia 1-2, l’Associazione Italiana Arbitri non ha mai presentato le proprie scuse al Milan per l’errore commesso dall’arbitro Serra nel finale di partita contro lo Spezia. Come riporta Sportmediaset, a chiarire la situazione creatasi nell’immediato post partita sarebbero stati il Messaggero e Tuttosport. Come riportano i quotidiani, le parole di Gervasoni (presente al Meazza il vice-designatore della Can, Commissione nazionale arbitri di Serie A e Serie B, ha espresso ai dirigenti milanisti il proprio rammarico per quanto successo) sarebbero state a puro titolo personale e non rappresentassero la posizione dell’AIA. Una situazione che comunque avrebbe infastidito non poco i vertici arbitrali, perché una presa di posizione di questo tipo, non dovuta, avrebbe creato un precedente unico e pericoloso, tanto da portare a rischiare di dover ripetere ogni gara segnata da un errore arbitrale.

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