ART News

Agenzia Stampa per emittenti radiofoniche

Sciopero nei trasporti: Salvini precetta ancora ed è scontro. Rinviato al 15 dicembre

3 min read

A livello politico è scontro nel mondo dei trasporti. Nuovo muro contro muro Salvini-sindacati. Dopo l’ennesima precettazione di Matteo Salvini e la conseguente riduzione da 24 a 4h, le sigle sindacali hanno deciso di rinviare la mobilitazione prevista lunedì 27 novembre a venerdì 15 dicembre. Matteo Salvini, infatti, ha firmato la lettera di precettazione per ridurre lo stop  dalle 9 alle 13. Lo stesso ministro dei Trasporti ha poi precisato: “Il diritto allo sciopero è sacrosanto e auspico un sempre maggior coinvolgimento di tutte le realtà sindacali da parte delle aziende con l’obiettivo di risolvere i contenziosi”.

Gli obiettivi di Salvini. Il vicepremier ha aggiunto: “E’ necessario ridurre i disagi per i cittadini anche alla luce di agitazioni che ormai sono diventate molto frequenti, e che colpiscono con particolare insistenza il settore dei trasporti. Troppo spesso gli scioperi creano complicazioni proprio nell’ultimo giorno prima del weekend o all’inizio della settimana lavorativa”.

Manifestazione della Cisl oggi a Roma. In Piazza Santi Apostoli si chiedono miglioramenti alla Manovra economica del governo, in particolare sulle pensioni. Al braccio dei manifestanti e sulle bandiere un nastro rosso per dire no alla violenza sulle donne. Per il leader della Cisl, Sbarra, “è “importante” la convocazione del governo per discutere la Manovra.  Per Sbarra è importante “unire il Paese (…). La via maestra resta quella del negoziato, non (…) uno scontro generalizzato rischia di spezzare i rapporti sociali”.

Lo sciopero generale al Nord Italia contro la manovra economica del governo. Nel frattempo, hanno incrociato le braccia, per otto ore o per l’intero turno, le lavoratrici e i lavoratori delle regioni di: Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto. Esclusi dalla mobilitazione: trasporto pubblico locale e pubblico impiego che hanno scioperato il 17 novembre scorso.

La protesta continua. Dopo gli scioperi e le manifestazioni del 17 e del 20 novembre, la protesta di Cgil e Uil “Adesso basta!” per alzare i salari, estendere i diritti e per contrastare la legge di bilancio, andrà avanti con altri scioperi e manifestazioni da Nord a Sud. Al corteo di Brescia ha partecipato il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri; mentre, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini era in piazza a Torino.

Landini e il rinvio a martedì del confronto governo-sindacati. Su questo punto il segretario della Cgil Maurizio Landini ha detto: “Il rinvio a martedì della convocazione del governo è un atto di buon senso, ma mi sembra un po’ tardiva. Vedremo cosa il governo ha da dirci, finora non c’è stata alcuna possibilità di confronto e trattativa. Se il governo fosse capace di ascoltare il Paese dovrebbe aprire delle trattative serie e cambiare una legge sbagliata e avviare quelle riforme di cui abbiamo bisogno. Le scelte che il governo sta facendo sono sbagliate, stanno portando il nostro paese a sbattere. Non ci faremo intimorire, proseguiremo con la nostra mobilitazione. Credo che la risposta più forte stia arrivando anche oggi dalla partecipazione fortissima con un’adesione altissima in tutte le 40 piazze. La democrazia e i diritti si difendono praticandoli”.

Il leader della Uil invece ha parlato a Brescia. Pierpaolo Bombardieri ha dichiarato: “Si continua a provare a impedire un diritto riconosciuto dalla Costituzione. Non può esserci qualcuno che dica ‘non si può fare’ se agiamo nel rispetto della legge. Quella di oggi a Brescia è una richiesta al governo ad ascoltare chi è in difficoltà e chi non è d’accordo”. Secondo gli organizzatori, nella città lombarda sono intervenute 15mila persone.

Dura replica dalla Cub Trasporti. Il segretario nazionale di questa Confederazione Unitaria di Base Antonio Amoroso ha detto: “Salvini passa dalle minacce ai fatti. Ciò nonostante la totale chiusura rispetto alle rivendicazioni salariali, dei diritti, sulla sicurezza, contro le privatizzazioni. La precettazione è un atto gravissimo per uno sciopero indetto nel rispetto delle regole. Salvini vuole scippare ai lavoratori la libertà dell’esercizio di sciopero. La Cub e gli altri sindacati di base valuteranno se riprogrammare l’astensione ad un’altra data avviando una campagna per sensibilizzare il Paese rispetto al grave attacco ai diritti democratici”.

Autore