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Scuola, allarme dei presidi: “E’ caos totale. I colleghi, sembrano più dirigenti sanitari che scolastici”

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Nuovo allarme dell’Associazione nazionale presidi sulla gestione della pandemia nelle scuole. Sul sito dell’ANP si legge: “Non ha fine il sacrificio della scuola per supplire all’inadeguatezza del servizio sanitario territoriale. Siamo ormai arrivati al 22 gennaio e, a parte qualche superficiale gossip, non si legge nulla di concreto sulla semplificazione del protocollo di gestione dei casi di positività in classe di cui, innumerevoli volte, abbiamo reiterato la richiesta. Un protocollo inattuabile e di fatto, inattuato”.

“Mentre la politica è concentrata solo sull’appuntamento, di cui non disconosciamo la rilevanza, dell’elezione del Capo dello Stato – si legge ancora nel testo -, nella maggior parte degli istituti si lavora nel caos perché il servizio, completamente snaturato, deve supplire alle carenze di quello sanitario territoriale”.

Le ASL spesso non effettuano i tamponi previsti dal D.L. 1/2022 – anche comunicandolo ai dirigenti scolastici senza alcun pudore – e sempre più spesso “delegano” ad essi l’individuazione dei contatti stretti nonché l’adozione di provvedimenti di propria competenza. Circolano, addirittura, alcuni facsimile di provvedimenti di “prescrizione”, da parte del dirigente scolastico, di tamponi agli alunni. Qualche collega, tra il serio e il faceto, sostiene che l’acronimo DS ormai non significhi più “dirigente scolastico” bensì “direttore sanitario”.

“A prescindere da tali storture, ai colleghi e ai loro più stretti collaboratori,  non si consente più, di fatto, di fruire del fisiologico riposo giornaliero e settimanale. Non si occupano più di questioni scolastiche ma esclusivamente di problemi sanitari e parasanitari. Ricevono a tutte le ore, sette giorni su sette, notizie relative agli esiti dei tamponi degli alunni e ci si aspetta che provvedano istantaneamente a modificare l’organizzazione del servizio e a comunicarlo alle famiglie. Sono sottoposti a una pressione psicologica senza precedenti da parte dei genitori che, ovviamente, chiedono loro conto della farraginosità della procedura e dell’inerzia delle ASL. Genitori che, nella maggior parte dei casi, sarebbero impossibilitati a lavorare se la scuola non ammettesse i loro figli alle lezioni in presenza”.

Secondo il presidente ANP Antonello Giannelli: “il principio secondo cui l’emergenza non conosce regole è valido, ma un’emergenza perdurante da due anni non può tramutarsi in un cronico stravolgimento delle regole. Chi, come noi, è in trincea è a disposizione per contribuire alla semplificazione del protocollo di gestione dei casi di positività in classe. Innumerevoli volte ne abbiamo reiterato la richiesta senza ottenere risposte”.

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