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Stalking, perseguita la ex e cerca di comprare dell’acido: arrestato a Milano

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È stato arrestato mentre tentava di procurarsi dell’acido per sciogliere metalli, da usare probabilmente contro la sua ex fidanzata. Questo è solo l’ultimo di decine di episodi di stalking perpetrati da un 33enne romano tra Milano e la Capitale, negli ultimi tre mesi. Da quando lei ha deciso di troncare la loro relazione lo scorso settembre, è cominciato un incubo che ha compromesso l’intera esistenza della giovane. Agli atti dell’inchiesta della procura di Milano ci sono anche le decine e decine di telefonate e messaggi anonimi, gli accessi “a mail, profili internet e piattaforme social” della donna, “sostituendosi” a lei e “pubblicando foto, contenuti e commenti tali da offenderne l’immagine e reputazione”, “attacchi hacker “nei sui profili “Facebook, Airbnb, Share Now, Trenitalia” con lo scopo – scrivono i magistrati – di perseguitare la ex con un’ inquietante strategia di ossessivo controllo e logoramento psicologico“.

Il 33enne si trova ora in carcere per stalking, e risulta essere anche indagato per accesso abusivo a sistema informatico, violazione di domicilio, danneggiamento e sostituzione di persona. L’inchiesta è scattata dopo la denuncia della donna e il racconto di una relazione malata in cui lui le aveva imposto persino di “rinunciare ai suoi hobby e divertimenti”. La donna, come si legge negli atti, per il costante stato di “paura” che sperimenta è stata costretta “ad alterare le proprie abitudini di vita”, a lasciare Milano per tornare a vivere a Roma, dai suoi genitori. Non esce più di casa e non va nemmeno più in ufficio, ma lavora da remoto per il timore di imminenti “aggressioni”.

Tra le altre misure, la donna ha dovuto bloccare “carte di credito, carte di debito e pin di accesso al conto”.  Il 26 ottobre scorso, un altro grave episodio ha fatto suonare un campanello d’allarme nella testa della ragazza. Mentre lei era all’estero, lui è entrato di nascosto in casa e dal tablet di lei ha cambiato “alcune password”. E ancora: le ha danneggiato l’auto e la bici. L’ha pedinata a lungo inviandole al contempo messaggi “anonimi” in cui scriveva frasi in inglese, il cui senso era: “se ti guardi attorno, puoi vedermi”. L’avrebbe persino seguita fino a Londra dove era andata per lavoro. Nel frattempo, era entrato sul suo profilo Linkedin pubblicando foto, “commenti e post volti a screditarne la professionalità”. Tra il 3 e l’8 novembre, poi, avrebbe effettuato on line “ordini di cosmetici per un valore complessivo pari ad 2.919 euro” a nome della donna.

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