Tensione a Torino durante il corteo degli studenti universitari che hanno protestato con bandiere palestinesi: negli scontri con le forze dell’ordine sono rimasti feriti due manifestanti e sette agenti. I giovani, dei centri sociali e del collettivo Cambiare rotta, si sono diretti verso il castello del Valentino, dove si è tenuta la Conferenza degli addetti scientifici e spaziali, alla presenza di numerosi ministri. La polizia li ha respinti utilizzando gli scudi, ma un gruppo di una decina di ragazzi e ragazze è riuscito a fare irruzione al grido di “Palestina libera”. In testa al corteo si è visto uno striscione con la scritta “Fuori i sionisti dall’università: Bernini, Tajani, Lollobrigida non vi vogliamo”.
Quando hanno fatto irruzione i manifestanti pro Palestina, i ministri Tajani, Bernini, Lollobrigida e Pichetto avevano già lasciato l’edificio dopo aver partecipato alla sessione mattutina del convegno. La maggior parte dei ragazzi, che affermavano di essere studenti del politecnico di Torino, è stata bloccata prima dell’ingresso nel Salone d’Onore. Solo una ragazza è riuscita a entrare nella sala convegni con una bandiera palestinese.
La ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, sui social scrive: “Nessun dialogo con chi fa irruzione ai convegni, con chi assalta i rettorati e chi aggredisce la polizia. Massima solidarietà alle forze dell’ordine che anche oggi hanno dimostrato professionalità e dedizione. Quanto accaduto oggi a Torino dimostra ancora di più l’utilità del Comitato ordine e sicurezza convocato per domani al Viminale”.
Sono una trentina i manifestanti identificati e che saranno denunciati: c’è stata un po’ di apprensione tra i fedeli in preghiera per la Pasqua ebraica quando il corteo è passato vicino alla sinagoga nel centro della città. I manifestanti si sono comunque tenuti sempre a distanza dal luogo di culto.
Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di polizia Coisp, dichiara: “I sette agenti contusi rappresentano un epilogo scontato dell’insofferenza verso le forze dell’ordine che in quest’ultimo periodo sta crescendo in tutto il Paese. Oltre a esprimere tutta la nostra solidarietà ai colleghi della questura di Torino e dei reparti mobili, non possiamo far altro che sottolineare quanto questi sedicenti manifestanti nella maggior parte dei casi scendono in piazza non per un ideale, ma alla spasmodica e continua ricerca dello scontro con chi rappresenta lo Stato. Nel corteo si sono infiltrati anche numerosi militanti del centro sociale Askatasuna che, travestendosi da manifestanti, hanno aizzato la folla contro la polizia, inscenando una vera e propria guerriglia urbana, e hanno messo a rischio l’incolumità non solo dei poliziotti che sono lì per tutelare l’ordine pubblico, ma anche di tutti i cittadini”.
La premier Giorgia Meloni: “Solidarietà alle Forze dell’ordine per l’ennesimo e inaccettabile attacco da parte di centri sociali e collettivi. Condanniamo con fermezza quanto accaduto, lo Stato è accanto a chi difende la libertà e la sicurezza di tutti i cittadini”.
E sono in atto manifestazioni di protesta in molte università, con gli studenti che chiedono agli atenei di sostenere un cessate il fuoco a Gaza e di disinvestire dalle aziende con legami con Israele. Negli Usa sono oltre 150 le persone che sono state arrestate la notte scorsa alla New York University, uno degli atenei americani dove sono esplose le proteste e le occupazioni contro la guerra nell’enclave palestinese.