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Trapianti, in Italia 8mila pazienti in lista di attesa

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Nonostante in Italia continuino a crescere donazioni e trapianti, restano ancora circa 8mila pazienti in lista d’attesa. Attualmente, stando ai numeri del ministero della Salute e del Centro nazionale trapianti, circa 6mila pazienti stanno aspettando di ricevere un nuovo rene, circa un migliaio un fegato, circa 700 un cuore, oltre 200 un polmone e circa 200 un pancreas. Questo il quadro in questo momento nonostante lo scorso anno il numero delle donazioni di organi abbia superato per la prima volta nel paese quota 2mila. Un numero così importante da permettere alle equipe mediche italiane di realizzare quasi 4.500 trapianti, vale a dire oltre il 15% in più rispetto al 2022. Eppure il numero degli organi disponibili non è ancora sufficiente ad assicurare il trapianto a tutti i pazienti che ne hanno bisogno e che restano quindi fermi in liste di attesa estenuanti.

In questa ventisettesima Giornata nazionale per la donazione di organi e tessuti, l’invito degli specialisti è rivolto ai cittadini, affinché sempre più numerosi diano il consenso alla donazione degli organi dopo la morte. Un passaggio che è possibile fare (anche) registrando il proprio “sì” al momento del rinnovo della carta d’identità. Non a caso, slogan di questa giornata è “Dichiara il tuo Sì in Comune”, frutto della campagna del ministero della Salute, del Centro nazionale trapianti e delle associazioni del volontariato del dono.

La donazione è una scelta di vita“, commenta il ministro della Salute Orazio Schillaci. “Senza il sì alla donazione, anche il sistema più avanzato dal punto di vista tecnologico non potrebbe procedere al trapianto. Donare è una scelta naturale, un gesto che può fare la differenza per chi oggi aspetta un trapianto”. “La ricerca scientifica nel campo dei trapianti sta andando velocissima – ha invece affermato il direttore del Centro nazionale trapianti Giuseppe Feltrin – ma l’innovazione non basta: la speranza di chi aspetta un organo resta legata alla scelta della donazione”. “Donare gli organi – conclude Feltrin – è una scelta sicura, che non costa nulla a chi la compie ma che salva la vita di chi ne beneficia“.

 

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