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Twitter: dimissioni in massa dopo l’ultimatum di Musk

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Ha del clamoroso l’ondata di dimissioni tra i dipendenti di Twitter dopo che mercoledì scorso Elon Musk ha emesso un ultimatum dicendo che avrebbero dovuto essere disposti ad adattarsi a una “irriducibile cultura del lavoro” fatta di orari lunghi, oppure che avrebbero dovuto lasciare. Molti ingegneri e altri dipendenti hanno pubblicato messaggi di addio in una chat di gruppo interna prima della scadenza dell’ultimatum fissato per le 17 di giovedì 17 novembre alle 23 ora italiane. Alla luce di questo, Twitter ha deciso di chiudere temporaneamente gli uffici e sospendere i badge fino a lunedì.

I fatti. Elon Musk mercoledi 16 novembre ha inviato una e-mail a tutta l’azienda scrivendo ai dipendenti: “Se volete restare aspettatevi lunghe ore ad alta intensità. Solo con una performance eccezionale sarà possibile creare una Twitter 2.0”. Ai dipendenti Musk ha, quindi, chiesto di esprimere formalmente il loro desiderio di partecipare alla nuova Twitter tramite un link. In caso contrario: “Chi non lo farà entro le 17 di giovedì 17 novembre riceverà tre mesi di liquidazione e sarà lasciato andare”.

Le altre mail di Musk. Il miliardario, che ha comprato la piattaforma social per 44 miliardi di dollari a fine ottobre, ha proseguito con un paio di e-mail in cui ha affermato che i manager devono incontrare i dipendenti di persona una volta alla settimana o almeno una volta al mese e che potrebbero essere licenziati se consentono ai lavoratori non “eccezionali” di lavorare da remoto. L’ultimatum a livello aziendale è giunto dopo che Musk aveva già licenziato, senza preavviso, dirigenti chiave della società, metà dei dipendenti a tempo pieno (parliamo di circa 3.700 persone) e ridotto il numero di appaltatori che lavorano con l’azienda.

Dimissioni e licenziamento di massa. La recente ondata di dimissioni si aggiunge a quello che è diventato un licenziamento di massa combinato con un esodo volontario da Twitter, che ha ridotto nettamente le dimensioni dell’azienda rispetto a fine ottobre. Un ingegnere dimissionario, interpellato da CNBC, ha affermato che le dimissioni hanno colpito parti importanti delle attività di engineering informatico dell’azienda.

Le parole di un ingegnere dimissionario. Ai microfoni della CNBC, ha detto: “Interi team che rappresentano infrastrutture critiche stanno volontariamente lasciando l’azienda, esponendola al rischio di non poter recuperare. Siamo professionisti qualificati con molte opzioni, Elon non ci ha dato motivi per restare e molti per andarcene”. In tal modo, da giovedì sera è in tendenza l’hashtag “#RipTwitter”, “Riposa in pace Twitter”, al quale Musk ha risposto pubblicando un tweet in cui si vede una lapide con il logo della piattaforma.

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