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Ucraina, raid di Mosca provocano 11 morti. Usa invierà tank, l’Europa i Leopard

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Siamo giunti al 337esimo giorno di conflitto in Ucraina: da questa mattina stanno suonando in tutto il Paese gli allarmi antiaereo. Già durante la notte sono stati abbattuti 15 droni ma poi l’esercito russo ha iniziato un nuovo attacco missilistico, sono più di trenta i missili lanciati da Mosca.

Almeno 11 persone sono morte e altrettante sono rimaste ferite. Colpite anche due strutture energetiche vicino Odessa. Le sirene hanno suonato anche nella regione di Zhytomyr e in tutta la zona di Mykolaiv. Il principale fornitore privato di energia in Ucraina sta effettuando interruzioni d’emergenza dell’energia a Kiev, Odessa e Dnipropetrovsk.

L’occidente si unisce per fornire aiuto all’Ucraina: ieri la Germania ha reso noto che invierà a Kiev almeno tre battaglioni di carri armati. Il cancelliere Scholz ha confermato infatti il via libera alle forniture di 14 Leopard 2A6 che dovrebbero arrivare verso la fine di marzo, inizio aprile. Anche gli Stati Uniti invieranno 31 tank Abrams all’Ucraina, lo ha annunciato il presidente americano Joe Biden alla Casa Bianca, puntualizzando che non è un’offensiva contro la Russia ma aggiungendo che Putin si sbagliava “l’alleanza regge”.
La Commissione Europea in una nota fa sapere che è stata lanciata oggi la Piattaforma di coordinamento multilaterale dei donatori per sostenere il processo di riparazione, recupero e ricostruzione dell’Ucraina. “La piattaforma -si legge – consentirà uno stretto coordinamento tra i donatori internazionali e le organizzazioni finanziarie internazionali e garantirà che il sostegno sia fornito in modo coerente, trasparente e responsabile”.
Zelensky si dice grato e afferma che l’Ucraina conta sulla fornitura di missili e aerei a lungo raggio dagli alleati, nonché sull’espansione della cooperazione nell’artiglieria. Poi il presidente ucraino ha lanciato tramite un’intervista a Sky News un messaggio a Mosca: “Vladimir Putin non è nessuno, non sono interessato a incontrarlo. Il presidente russo vive in una bolla di informazione e non sa cosa stia succedendo sul campo di battaglia. Putin non vuole negoziati perché non vuole la pace. Sono convinto che l’Ucraina sia solo il primo passo per lui. Sono convinto che stia conducendo una grande guerra”.

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