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Marco Rettani esordisce con il romanzo “Non lasciarmi mai sola”: L’intervista di ART News

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Marco Rettani ama definirsi un visionario sognatore, spesso la parte razionale lascia ampio spazio alla passione per l’arte, la musica e la letteratura. È cantautore (ha all’attivo due album) e ora autore di libri: il suo primo romanzo si chiama “Non lasciarmi mai sola” edito da Mondadori.

ART News l’ha intervistato per parlare con lui della sua nuova opera, delle sue ispirazioni, della sua collaborazione con Patty Pravo e Ornella muti e di progetti futuri.

Parte 1:

Parte 2:

(di seguito la trascrizione dell’intervista)

 “Non lasciarmi mai sola” edito da Mondadori, è il suo primo romanzo: qual è stata la molla, l’ispirazione che ha scaturito la scrittura di questo libro?

È il mio primo romanzo, almeno, è il primo romanzo “pubblico”, perché quando si pubblica alla fine si esordisce, no? In realtà avevo scritto per altre case editrici dei piccoli racconti o dei romanzi che poi hanno avuto una circolazione abbastanza limitata.  Uscire con Mondadori significa essere ovunque e questo è un privilegio enorme perché veramente sei dal paesino nella provincia al centro di Roma o Milano. Questo è fantastico. Anche vedersi nelle vetrine e vedere che la gente prende in mano il tuo libro.

“Non lasciarmi mai sola” è l’ultimo romanzo ma ha una storia lunghissima. Lo scrivo da tanti anni perché mi capita spesso di scrivere. Io scrivo racconti di fantasia ma scrivo anche musica, canzoni e questo lo faccio da sempre. Poi la gente si accorge finalmente quando arrivi a pubblicare. Molto spesso non ritieni nemmeno di farlo, ma poi ti accorgi che pubblicare è una cosa fantastica perché poi incontri la gente che ti ha letto ed è un privilegio enorme dello scrittore, capire che ci sono persone che non conosci e che sanno tanto di te perché hanno letto una parte della tua anima in quelle pagine, hanno dedicato delle ore che forse nemmeno il tuo migliore amico ti ha mai dedicato, no? 7, 8..20 ore a leggere una cosa che hai scritto.

E quindi ti danno tanta importanza

Questo sì e ti riempie il cuore, ti riempie di orgoglio e ti spinge poi a fare altre cose. Siamo partiti a parlare di arte poi in realtà io sono un innamorato dell’arte. Qui dentro credo di aver messo tutte le mie passioni. Intanto è un romanzo che parla d’amore, poi parla di arte, di mistero e di bellezza in particolare perché è ambientato a Roma, nella Roma de “La grande bellezza” e questo è un particolare che a me entusiasma perché è un modo anche di dipingere un tempo sospeso. Amando io l’arte, le arti visive, la poesia la letteratura..ad esempio il pittore è capace anche lui, ha il privilegio di fermare il tempo, ti ferma il  tramonto sulla Senna, o la passeggiata sul lungotevere e questo libro parla di una Roma del XVI secolo, quindi agli inizi del 1500 quando si chiamavano a raccolta tutti i più grandi artisti dell’umanità a edificare la città più bella del mondo. E la città più bella del mondo, quella del ‘500, è arrivata ad oggi paradossalmente quasi immutata, no? Se tu passeggi per i vicoli di Roma, dietro al Pantheon, dietro Piazza Navona, lungo Via dei Coronari, in una certa ora della sera, quando tutto è rarefatto e magari non ti accorgi di vedere qualche macchina parcheggiata male, il tempo non esiste! Puoi essere nel ‘500, nel ‘600, puoi essere nel 2016, ma vedi le stesse cose che nel tempo si sono viste, lo stesso travertino, portoni, le stesse architetture ed è stato bello ambientare in questo tempo fermato, una storia d’amore che si è fermata nel ‘500 ed è ripresa nei giorni nostri.

Il titolo del libro “Non lasciarmi mai sola” è stato consigliato da una sua grande amica, Patty Pravo che si è occupata anche della prefazione e l’ha anche omaggiato di un featuring nella sua nuova canzone, che tra l’altro ha lo stesso titolo del libro. C’è un intreccio particolare quindi, tra lei e Patty Pravo

E chi più ne ha più ne metta! Intanto Patty Pravo è un’amica del cuore e come capita agli amici, soprattutto quelli più sensibili, capita di sentire le cose che scrivo, quindi le canzoni, così come le è capitato il manoscritto di “Non lasciarmi mai sola” che non si intitolava così ma aveva un altro titolo. Fu proprio lei a convocarmi chiedendomi “Marco, questo non può non essere che intitolato Non lasciarmi mai sola, perché ricorda una canzone che io cantavo in un Sanremo del 2009”, pezzo che si intitolava “E io verrò un giorno là” scritta da Andrea Cutri, dove nell’inciso lei cantava “non lasciarmi mai sola e poi mai più ti lascerò”. Lei mi ha detto: “perché non lo intitoliamo Non lasciarmi mai sola? E poi facciamo una canzone in cui tu riscrivi le strofe sul correre narrativo del tuo romanzo, quindi mi racconti il tuo romanzo e io ti rilascio l’inciso di “Io verrò un giorno là” e facciamo un pezzo nuovo che si intitola “Non lasciarmi mai sola”.

Quindi è libro, è canzone, è duetto assieme e Patty Pravo che entra anche nel mio libro spiegando la nostra amicizia e come nasce il titolo del romanzo.

Quindi è un’opera multimediale, a più parti!

Anche perché lei, qualsiasi cosa scrivo, soprattutto musica, le arriva immediatamente sul suo pc per una valutazione che immancabilmente mi fa avere il giorno dopo col suo spirito sensibile e critico. Non è mai troppo entusiasta ma non è mai troppo tranciante. C’è questo scambio di sensibilità con una donna che è la storia della musica italiana. Io la definisco come “l’ultima divina”, tenuto conto che c’è anche un’altra signora che si chiama Mina, ma che si è, come dire, ritirata forse su scelte un po’ più facili, no? Sta a Lugano, ogni tanto esce con un disco fantastico ma..

Scelte diverse

Scelte diverse, lei (Patty Pravo ndr) è in prima linea sempre. Ha fatto 50 anni di carriera a Sanremo ed è fantastica. Come sempre si mette in gioco e sempre con l’entusiasmo di una che sta per iniziare. Tanto di cappello a chi riesce ad essere così dopo 50 anni.

marco-rettani-ornella-muti Assolutamente. Ed un’altra artista è presente nel video della sua ultima canzone, che è Ornella Muti. Come è nata invece questa collaborazione?

Intanto Ornella Muti, per non farmi mancare nessun privilegio, anche lei è una mia carissima amica (sorride). Non a caso lei si chiama Francesca Romana Rivelli e la protagonista femminile del mio libro è Francesca. Quindi diciamo non a caso, e un po’ perché ho voluto che fosse così, anche con lei, sulla base del libro, del pezzo cantato con Patty Pravo, abbiamo cercato di riassumere in un video quello che succede nel libro, cercando di ricavare l’essenza della storia d’amore. Un video che parla di questo scrittore maledetto che è richiamato, come dire, da un libro magico che sta sfogliando Ornella Muti e per un attimo uno del ‘500 e Ornella Muti dei giorni nostri si rincontrano, anche solo per abbracciarsi e darsi un bacio.

Ma torniamo al libro: lei è un imprenditore, però il protagonista del romanzo che  è Luca Della Rovere di lavoro fa il broker, quindi una persona magari coi piedi per terra. A differenza di lei che è anche un artista e un amante dell’arte, ci sono somiglianze o siete molto lontani?

Luca Della Rovere è un broker che si trova a Lugano, però di colpo perde tutti i riferimenti che un uomo normalmente ha. Lui ha 37 anni, perde i genitori in un incidente aereo e perde il lavoro perché c’è la crisi finanziaria e si ritrova senza niente. Arriva una chiamata di un amico di famiglia che è un notaio che gli ricorda che probabilmente ha un’eredità, un palazzo antico, un’antica dimora a Roma, che nessuno della sua famiglia conosceva. Lui si chiama Della Rovere non a caso, perché Della Rovere è un cognome importante della storia del rinascimento italiano. C’è insomma questa eredità e allo stesso tempo c’è anche il consiglio di tenersene alla larga.  Della Rovere ormai ha perso i riferimenti e dice “me la gioco, vado a vedere cosa succede in questa città”, che lui conosce tra l’altro perché qui ha studiato ed è cresciuto e va in questo palazzo dove ritroverà parte del suo passato. Questa è brevemente la storia. In realtà poi in questo viaggio, per una serie di circostanze incontra una donna sfuggente e misteriosa, che è Francesca e li saranno travolti da una passione, che ricalca un amore che è vissuto in quei luoghi 500 anni prima.

Per tornare alla domanda autobiografica, ci sono pochi personaggi in questo libro: c’è il notaio amico di famiglia, Luca Della Rovere, Francesca e altri che ruotano intorno. Io credo di essere tutti un po’ di loro. Cioè sono Luca ma anche un po’ Francesca. Se devo andare a cercare la mia personalità probabilmente io mi rivedo anche nello stesso notaio che è un collezionista d’arte, frenetico, compulsivo, cerca di comprarsi tutto e di avere tutto, e mi riconosco. Poi io adesso non sono nemmeno così ricco come il notaio ma sull’arte sono compulsivo, cerco di avere tutto quello che mi capita di potermi permettere.

Quindi c’è un frammento di sé in ogni personaggio

Esatto, è tutto autobiografico, ogni personaggio porta un po’ di me.

Prendendo spunto da una frase di Conrad che dice “Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?, volevo sapere: lei come scrive, da cosa parte, qual è l’ispirazione? Oppure se ha un metodo per scrivere le canzoni o magari i suoi racconti, i  suoi libri

Intanto ti ringrazio perché Conrad è uno dei miei preferiti in assoluto. Io credo che “cuore di tenebra” è il romanzo più bello che sia stato scritto. Ed è vera la frase, perché molto spesso vivo incantato la mia giornata e non recepisco nemmeno quello che mi si sta dicendo perché probabilmente sono in un altro mondo o in un’altra dimensione e lì non è che sto lavorando ma sto immaginando cosa posso dire e cosa può succedere ed è fantastico. Credo che gli artisti (io non mi vado certo ad annoverare tra questi), sono fantastici perché proprio loro vivono così.

Ora questa domanda, che non era calcolata mi ha fatto ritornare indietro a certi artisti che nel dopoguerra, prendi Fontana, ha passato gli anni a tagliare centinaia, migliaia di quadri nella stessa maniera, dipingendoli con una vernice uguale, o rossa o gialla o verde e poi, comunque non li vendeva, lui prendeva il quadro, se lo metteva da parte e ne tagliava un altro, lo prendeva lo metteva da parte ecc..poi la sera tornava e aveva una moglie e una famiglia. Mi immagino questo Fontana che aveva fatto la sua giornata rompendo centinaia di tele, privo di senso no? Cioè come lo spieghi alla moglie che lui era un genio? Perché poi lo abbiamo saputo dopo! Ma lui non si è mai arreso, lo testimonia il fatto che ci sono centinaia di quadri tagliati che poi hanno avuto una fortuna pazzesca. Lui lavorava, creava in quel momento cose immense no? Però era difficile spiegare. Chi ti sta vicino si aspetta che magari gli porti una pagnotta perché nel dopoguerra era difficile andare avanti. Ora mi è venuto in mente lui che era il più famoso. Questi sono i geni che muovono il mondo.

E invece lei l’ispirazione da dove la trae? Scrive magari tutte le mattine come Morricone?

No, io sono uno che vive di notte, scrivo fino a tarda ora, fino a mattina presto. A volte c’è la luce fuori quando spengo l’abat jour. Io credo che la notte, almeno nel mio caso, porti maggiori consigli. Quello che mi esce di notte è quello che ho vissuto di giorno. Se sono a Roma sono un passeggiatore del centro storico..e non finisci mai (questa è un’altra cosa meravigliosa di questa città) e quindi ti immagini storie..poi io ho una fantasia che non si ferma mai, mi immagino storie, canzoni. Sono cose diverse ma allo stesso tempo sono cose che nascono dallo stesso impulso. La canzone è una botta di adrenalina, perché in venti righe devi riuscire a comunicare qualcosa, altrimenti non è una canzone che arriva, e il libro è un mare dove tu puoi navigare e vedere i punti, vedere cosa raccontare..sono cose diverse ed è difficile farle assieme: se scrivo canzoni non riesco a scrivere capitoli e se sto scrivendo capitoli non ho la forza della sintesi per scrivere una canzone, quindi ho periodi diversi. Sto scrivendo canzoni in questo periodo.

Ecco appunto, perché lei è attivo su tantissimi fronti, ha scritto tante canzoni e l’ultimo EP che si chiama “solo per le favole d’amore” contiene appunto la canzone “Non lasciarmi mai sola”. Adesso, da qualche mese ha pubblicato questo libro..quindi i prossimi progetti sono sulle canzoni?

Adesso proprio per il primo di aprile sta per uscire un progetto a cui tengo molto, è un progetto che ha radici nel sociale, contro l’omofobia e quattro ragazze, Simonetta Spiri, Greta Manuzi, Verdiana e Roberta Pompa interpreteranno questa canzone che è “L’amore merita”. È una canzone che farà parlare molto di sé, se ne sentirà parlare nelle radio.

Speriamo!

Poi io sono sempre accusato di essere poco radiofonico (ride) perché ho le radici nei cantautori degli anni ’70 e quelli facevano veramente fatica, cioè erano radiofonici allora ma adesso diventa complicato. Invece qui con l’aiuto di Simonetta Spiri e di Luca Sala abbiamo fatto un pezzo che sarà amato dalle radio, mi sbilancio!

Bene. Poi il tema è sicuramente meritevole per cui speriamo che abbia molto successo

Speriamo che sia sentita.

Grazie per l’intervista e ancora un grande in bocca al lupo a Marco Rettani per il libro, ricordiamo, “Non lasciarmi mai sola”.

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