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Egitto: jet Russo cade in Sinai. L’Isis rivendica. Per le autorità: “incidente”

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Dal ritrovamento della scatola nera dell’Airbus 321 precipitato nella penisola del Sinai, si evince non ci siano superstiti dopo lo schianto del velivolo anche se i soccorritori arrivati sul luogo dello schianto hanno detto di aver sentito voci provenienti dal relitto che chiedono aiuto.

Intanto dai rottami sono stati estratti 100 corpi. Secondo una fonte egiziana  l’incidente è avvenuto a seguito di un’avaria. I piloti avevano lanciato un Sos per problemi al sistema wireless di bordo quando l’aereo era già in quota, a 9.400 metri di altitudine, e sembra che avessero chiesto un atterraggio d’emergenza. L’A321, è stato specificato, aveva 18 anni.

L’Isis però in un comunicato ha rivendicato l’attentato contro l’aereo russo. Ma fonti della sicurezza egiziana smentiscono con forza l’autenticità dei documenti fatti pervenire e affermano che, al momento della tragedia, il velivolo stava volando a un’altitudine tale da non poter essere abbattuto dai jihadisti.

Ricordiamo che a bordo del velivolo c’erano 224 persone, tra cui 17 bambini, quasi tutti turisti russi. L’aereo era partito da Sharm el-Sheikh con destinazione San Pietroburgo.

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