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Tensione Italia – Ue. Juncker: “La flessibilità in Europa l’ho introdotta io”

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Tra il nostro paese e l’Unione Europea non tira una bella aria o, utilizzando le più pacate parole del presidente della commissione Ue Jean Claude Juncker “l’atmosfera tra l’Italia e la Commissione non è delle migliori”.

Un botta e risposta, quello tra il premier Renzi e il presidente Juncker che non è destinato ad esaurirsi. L’ex primo ministro lussemburghese, parlando nella conferenza di inizio anno a Bruxelles ha lanciato accuse più o meno velate al capo del nostro governo.

Un tema forte di attrito è quello che riguarda la contrarietà del nostro paese a finanziare i 3 miliardi per i rifugiati siriani alla Turchia. “Ho difficoltà a capire la riserva stupefacente dell’Italia  perché questi non vanno alla Turchia stessa ma per i rifugiati siriani in Turchia”, ha detto Juncker.

Altro tema è quello della flessibilità: Il presidente della commissione Ue ha ribattuto ad alcune dichiarazioni di Renzi: “ “Sono stato molto sorpreso che alla fine del semestre di presidenza italiana Renzi abbia detto davanti al Parlamento che è stato lui ad aver introdotto la flessibilità, perché sono stato io, io sono stato”.  “Su questo – ha continuato – voglio che ci si attenga alla realtà“.

Sulle accuse del premier italiano all’Ue arriva un’altra stoccata di Juncker che precisa: “”Ritengo che il primo ministro italiano, che amo molto, abbia torto a vilipendere la Commissione a ogni occasione, non vedo perché lo faccia”. Anzi, ha precisato, “l’Italia non dovrebbe criticarla troppo” in quanto “noi abbiamo introdotto la flessibilità contro la volontà di alcuni Stati membri che, almeno così dicono in molti, dominano l’Europa”, riferendosi chiaramente alla Germania.

Infine, sul tema caldo delle frontiere e dell’instabilità del trattato di Schengen ha voluto puntualizzare” Nessuno parla del legame tra Schengen e la libera circolazione dei capitali: la fine di Schengen rischierà di mettere fine all’Unione economica e monetaria e il problema della disoccupazione diventerà ancora più importante. Bisogna guardare alle cose nel loro insieme“.

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