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Petrolio: anche i Paesi non Opec stringono i rubinetti

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L’Opec ha raggiunto l’accordo con gli altri paesi produttori di petrolio che non aderiscono al cartello, tra cui la Russia, per ridurre la produzione di greggio di 562 mila barili al giorno, per stabilizzare il mercato petrolifero . La notizia è stata diramata da Bloomberg, che cita uno dei delegati al vertice di Vienna. I Paesi non allineati contribuiranno quindi con una riduzione extra di 600mila barili al giorno che si aggiungeranno al taglio da 1,2 milioni di barili deciso dall’Opec a novembre.

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Si tratterà del primo taglio globale all’offerta da 15 anni a questa parte.

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I Paesi dell’Opec hanno inoltre concordato di dare vita ad un comitato di alto livello con il compito di monitorare la produzione di petrolio, ha riferito il ministro dell’energia del Qatar, Mohammed bin Saleh al-Sada, secondo quanto riporta l’agenzia russa Tass. Il ministro ha aggiunto che questo comitato dovrà anche creare una architettura di consultazioni con i Paesi produttori esterni all’Opec, puntando alla cooperazione.

Sommando la portata del contributo alla stretta ai rubinetti, l’offerta globale di petrolio verrebbe così ridotta del 2%.

La Russia, che è il più grande produttore di petrolio, ha già fatto sapere che taglierà la sua produzione di 300mila barili al giorno a partire da marzo prossimo. Le compagnie petrolifere dovranno invece ridurre la loro produzione proporzionalmente alla loro capacità.

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