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Strage in Siria, Ankara: “autopsie confermano uso di gas”

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Nessun deposito di armi chimiche nella zona residenziale di Khan Sheikhun, nella provincia di Idlib, nordovest della Siria, colpita due giorni fa da due caccia del regime di Damasco ma anzi le ultimissime autopsie confermano che nell’attacco sono stati usati gas chimici.

E’ quanto emerge da un’inchiesta condotta dalla Turchia, che smentisce la versione fornita dal regime di Bashar al-Assad, e dalle dichiarazioni del ministro della Giustizia turco Bekir Bozdag nel corso di una conferenza stampa. Proprio durante le autopsie sui corpi di tre vittime, sono stati prelevati diversi campioni per ulteriori esami da parte di esperti turchi e internazionali.

I risultati di test effettuati su una trentina di feriti sono già stati inviati al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Sono 32 le vittime dell’attacco di martedì portate in ospedali turchi per ricevere le cure: tre di queste sono decedute. Riunito d’urgenza ieri, il consiglio di sicurezza delle nazioni unite ha rinviato il voto di una possibile risoluzione di condanna per dare modo ai paesi occidentali di negoziare con la Russia, che sostiene Damasco.

Il testo presentato da Washington, Parigi e Londra, potrebbe essere votato oggi. Mosca dal canto suo aveva ritenuto “inaccettabile” la bozza di risoluzione preparata martedì. L’ambasciatrice americana alle Nazioni Unite, Nikki Haley, ha fermamente condannato la Russia e il governo siriano per l’attacco, sottolineando che gli Stati Uniti sono pronti a utilizzare l’azione militare per risolvere la guerra civile in corso nel Paese.

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