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Calciomercato: tutte le curiosità della sessione estiva archiviata da poco

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Alcune considerazioni e riflessioni sul calciomercato estivo che è andato in archivio lunedi 2 settembre. Una sessione che ha confermato parecchie tendenze del calcio moderno in sede di trattative. Dopo la bolla causata dal passaggio di Neymar dal Barcellona al Paris Saint Germain, ormai i prezzi dei giocatori sono letteralmente gonfiati: pochi prezzi rispecchiano il reale valore dei vari protagonisti del mondo del pallone. Nella maggior parte dei casi ci troviamo di fronte a cifre pazzesche e a calciatori più che sopravvalutati. Quindi, da un po’ di tempo è superfluo dire o scrivere che de Ligt è il difensore più costoso della storia della Juventus, oppure che Pau Lopez è il portiere più caro della storia della Roma. E’ superfluo perchè ormai tutti i prezzi sono lievitati.

Calcio italiano re delle idee e della finanza creativa. Essendo la nostra Serie A il campionato d’Europa più povero tra quelli che contano, si moltiplicano le più stravaganti formule di pagamento. Abolite da qualche anno le comproprietà, adesso spopolano: prestiti (paghi solo l’affitto e l’ingaggio del giocatore), prestiti con diritto di riscatto (paghi affitto e ingaggio subito, e se ti garba l’intero cartellino del calciatore a fine stagione), prestiti con obbligo di riscatto (paghi affitto e ingaggio subito e per il resto te la cavi con un pagherò), bonus al raggiungimento di determinati obiettivi (presenze, gol segnati e obiettivi centrati), scambi con prezzi gonfiati per fare plusvalenze di bilancio e altre cose simili.

La lista è lunga e piena di opzioni. Questo perchè in Italia, tranne qualche eccezione, la principale fonte di guadagno delle società è rappresentata dagli introiti per i diritti televisivi. Introiti che però impallidiscono di fronte a quelli della Premier League, dove anche il Chievo di turno può permettersi acquisti costosi e ingaggi elevati. Ecco perchè i club italiani, a livello di mercato, non possono competere con quelli britannici, spagnoli, tedeschi e francesi; anche se bisogna dire che ultimamente anche all’estero si sta diffondendo l’abitudine di ricorrere a formule creative per acquistare giocatori: in crescita i prestiti.

La volontà dei calciatori tiene in ostaggio i club. Ormai nel calcio del terzo millennio comandano i calciatori. Dopo la storica sentenza Bosman, i club hanno praticamente le mani legate. Cioè, se una società vuole vendere un calciatore ma lui non vuole andare via, resta; se, al contrario, un giocatore sotto contratto vuole andarsene, non c’è verso di trattenerlo, se ne va. In sintesi, oggi i giocatori fanno come gli pare, fanno e disfano. E anche questa estate di casi del genere ne abbiamo visti tanti. Ora siamo curiosi di vedere cosa accadrà a gennaio nella sessione invernale di mercato. Le novità più stravaganti sono sempre dietro l’angolo.

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