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Rassegna: L’Inter si ferma ed ora attende, in ballo le partenze. Milan e Juve pronte allo sprint. Milano-Sanremo, è festa belga

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Rassegna stampa di domenica 21 marzo, inizia la primavera e sale così la pressione da rash finale, parliamo ovviamente del campionato di Serie A, con Milan, Inter e Juve ormai senza coppe, tra che per i bianconeri impegnati a maggio nella finale di Coppa Italia. Ormai nella testa solo le dieci gare restanti ma attenzione perché l’Inter ieri sera non ha giocato, l’Ats ha fatto in modo che la gara venisse rinviata per via dei casi Covid, situazione che ha indispettito Pirlo, pungente in conferenza stampa nei confronti della diversità di trattamento rispetto a quanto accaduto a suo dire, alla Juventus. Inter che potrebbe fare i conti e molto probabilmente li farà anche con le partenze per le nazionali, l’Ats potrebbe bloccare anche le uscite dei giocatori impegnati la settimana prossima in giro per il mondo. Una posizione che trova d’accordo il professor Galli, convinto della pericolosità dell’evento. Ad ogni modo la decisione arriverà lunedì. Per il resto c’è un Milan che vuole provare ad accorciare la distanza dal primo posto ed una Juve che in casa con il Benevento potrebbe momentaneamente scavalcare i rossoneri, impegnati alle 18 a Firenze. Andiamo a vedere i titoli dei maggiori quotidiani, partendo da Gazzetta dello sport.

GAZZETTA DELLO SPORT- Come detto, in prima pagina la rosea analizza la situazione relativa all’Inter, dal blocco Sassuolo al probabile blocco partenze nazionali: “La rincorsa scudetto a Conte. Ora o mai più”. Titola così il quotidiano di oggi in prima pagina che poi aggiunge: “Ultimo treno”. Intanto Pirlo in conferenza stampa palesa un certo malumore per quanto successo con l’Inter e la gara con il Sassuolo rinviata. Il quotidiano parla di occasione mentre il tecnico bianconero la definisce così: «Inter fortunata, noi con i positivi abbiamo giocato. Loro no e hanno anche la sosta». Per quanto riguarda i rossoneri impegnati oggi a Firenze, le parole di Pioli di tutt’altro tenore: “Firenze ore 18, Ibra dall’inizio punta ancora al titolo. Pioli: «Vinciamole tutte e 11». Occhio a Vlahovic, piace al diavolo”.

CORRIERE DELLO SPORT- Sul Corpsort una lunga intervista a Fabio Capello nella quale ribadisce alcuni concetti espressi recentemente, come ad esempio lo scudetto dell’Inter consegnato dal Milan dopo la partita con lo Spezia: «Conte, che ha saputo fare marcia indietro, è tornato a un calcio più efficace, razionale, più suo, e si è ricreduto su alcuni giocatori. È segno di intelligenza. E si è preso lo scudetto. Ti dicevo di Conte, poi c’è Gasperini, l’unico con la mentalità europea. E quello dell’Udinese, Gotti, che non vuole fare il fenomeno, esprime un calcio che rispetta il materiale che gli hanno dato… Lo scudetto, Conte l’ha vinto il giorno in cui il Milan ha perso a Spezia. Ritorna la Juve? No». E poi sull’Europa: «Osservo e valuto. Nei quarti di Champions ci sono quattro tecnici tedeschi, Klopp, Tuchel, Terzic e Flick, quattro su otto. Ancelotti ha vinto tanto anche all’estero, Conte al primo anno ha fatto centro, Sarri ha portato l’Europa League al Chelsea, Ranieri ha firmato il miracolo Leicester. Non è un problema di guida, ma di materiale tecnico. Di qualità. Da noi i campioni trentottenni e quarantenni fanno la differenza, il peso specifico di Ronaldo, Ibra, Ribery, Palacio, Chiellini è ancora notevole, vorrà pur dire qualcosa?».

REPUBBLICA- Cambiamo argomento, ciclismo, la Milano-Sanremo sulle colonne di pag. 41, Cosimo Cito ci racconta come è andato l’evento in programma nella giornata di ieri: “Lampo di Stuyven un cioccolataio delizia Sanremo. L’istinto premia il belga che crea e vende dolcetti a Betekom. Beffati tutti i favoriti. “Nel ciclismo non esistono imbattibili”. Titola così il quotidiano, poi l’approfondimento: “Alla fine non ha vinto nessuno dei fenomeni- si legge- perché, ha ragione Jasper Stuyven, «nel ciclismo non esistono imbattibili» e anzi, quando i galli a cantare sono troppi, uno come il belga, gambe lunghe e cervello finissimo, può sempre spuntare. La Sanremo prende la via delle Fiandre-prosegue il quotidiano- come la scorsa con Van Aert, nel sesto modo diverso negli ultimi sei anni, stavolta con un colpo da finisseur, o, come si dice, da fagiano: attacco senza troppe speranze alla fine della discesa del Poggio, resistenza nei due infiniti chilometri finali, da solo o con Kragh Andersen, e ultime forze riservate allo sprint”.

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