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Draghi: “Le risorse di Next Generation EU, occasione unica” per fermare il divario Nord-Sud

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Il premier Mario Draghi è intervenuto a “SUD – Progetti per ripartire”, l’iniziativa di ascolto e confronto promossa dal ministro Mara Carfagna. Per Draghi “divenire capaci di spendere i fondi” europei a partire da quelli di Next generation Eu “e farlo bene è un obiettivo di questo Governo”.

Tuttavia il presidente del Consiglio che ha snocciolato i numeri dei fondi, sottolinea che non sempre l’abbondanza di stanziamenti corrisponde ad una reale ripartenza, anzi: “Ci sono due problemi: uno nell’utilizzo dei fondi europei, l’altro nella capacità di completamento delle opere pubbliche. A fronte di 47,3 miliardi di euro programmati nel Fondo per lo Sviluppo e la Coesione dal 2014 al 2020, alla fine dello scorso anno erano stati spesi poco più di 3 miliardi – il 6,7%. Nel 2017, in Italia erano state avviate ma non completate 647 opere pubbliche. In oltre due terzi dei casi, non si era nemmeno arrivati alla metà. Il 70% di queste opere non completate era localizzato al Sud, per un valore di 2 miliardi”

La spesa pubblica per investimenti nel Mezzogiorno si è “più che dimezzata” nel corso negli ultimi 10 anni e il prodotto per persona nel Sud è passato dal 65% del Centro-Nord al 55%. Ma i fondi di Next Generation Ue, se spesi bene, possono contribuire a fermare il divario sempre più ampio tra il nord e il sud del Paese.

I fondi del Recovery Fund (191,5 miliardi da spendere entro il 2026) sono un’occasione, ricorda Draghi, per rafforzare la coesione territoriale in Europa e favorire la transizione digitale ed ecologica sono alcuni tra i suoi obiettivi. “Ciò significa far ripartire il processo di convergenza tra Mezzogiorno e Centro-Nord che è fermo da decenni”.

Quindi l’appello a classe politica e cittadini: in ottica di un recupero della “fiducia nella legalità e nelle istituzioni, siano esse la scuola, la sanità o la giustizia. In questa sfida un ruolo cruciale è anche vostro, classi dirigenti. Ma un vero rilancio richiede la partecipazione attiva di tutti i cittadini”, ha concluso Draghi.

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