ART News

Agenzia Stampa per emittenti radiofoniche

Grillo difende il figlio: “Lui e i suoi amici non sono stupratori. Arrestate me”

2 min read

Ira del fondatore del Movimento 5 stelle Beppe Grillo che interviene sul caso di suo figlio Ciro, accusato insieme ad altri tre suoi amici di stupro di gruppo. “Ormai sono due anni, sono stufo. Se dovete arrestare mio figlio, perché non ha fatto niente, allora arrestate anche me perché ci vado io in galera“ tuona in un video postato su Facebook dal titolo “Giornalisti o giudici?”. Un post che pare indirizzato a stampa e giudici. Solo due giorni fa, infatti, sono stati resi noti da alcune agenzie di stampa, diversi dettagli delle carte dell’inchiesta, in cui i magistrati hanno allegato il racconto della ragazza relativo alle dinamiche della violenza.

“Mio figlio – esordisce Grillo – è su tutti i giornali come stupratore seriale insieme ad altri 3 ragazzi. Io voglio chiedere perché un gruppo di stupratori seriali, compreso mio figlio dentro, non sono stati arrestati. La legge dice che gli stupratori vengono arrestati e messi in galera e interrogati in galera o ai domiciliari. Sono liberi da due anni, ce li avrei portati io in galera a calci nel culo. Allora perché non li avete arrestati? Perché vi siete resi conto che non è vero niente, non c’è stato niente perché chi viene stuprato e fa una denuncia dopo 8 giorni vi è sembrato strano. Se non avete arrestato mio figlio arrestate me perché ci vado io in galera”. A difesa del figlio, Grillo cita poi un filmato girato dai ragazzi durante la serata. “C’è tutto il video, passaggio per passaggio, si vede che è consenziente, si vede che c’è il gruppo che ride, che sono ragazzi di 19 anni che si stanno divertendo”.

I fatti contestati risalgono al luglio 2019, in particolare alla serata tra il 15 e il 16 luglio, quando i giovani si trovavano in vacanza in Costa Smeralda. La vittima, una studentessa italo-svedese, ha raccontato di aver seguito i ragazzi nella villa di Grillo dopo una serata al Billionaire, e lì di esser stata costretta ad avere rapporti sessuali di gruppo. Nei giorni scorsi sono stati ascoltati i quattro indagati. Tutti si dichiarano innocenti e parlano di “rapporti consenzienti”. Entro fine mese i pm dovranno decidere se chiedere il rinvio a giudizio per Grillo e i suoi tre amici.

Autore